La televisione svizzera per l’Italia
Nemo sul palcoscenico di Malmö.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

sembra la trama di un film comico, invece è tutto vero. Il protagonista, un uomo di 32 anni, ieri sera si è introdotto in un'azienda di catering all'ingrosso. Dapprima si è servito un banchetto poi si è addormentato. Il tutto è successo a Brunegg nel Canton Argovia.

La polizia ha dovuto svegliare il 32enne di origine turca, registrato come richiedente asilo in un altro Cantone, e lo ha arrestato senza che opponesse resistenza.

Un letto del centro federale asilanti di Zurigo.
KEYSTONE/© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER

La procedura di 24 ore adottata dalla Segreteria di Stato della migrazione sta dando i frutti sperati.

Per i rifugiati provenienti dai Paesi del Maghreb la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sei mesi fa ha introdotto la procedura di 24 ore al Centro federale d’asilo (CFA) di Zurigo. Da un primo bilancio risulta che il numero di richiedenti da questa regione è diminuito del 62% nella struttura zurighese. A livello svizzero sono calati del 40%.

Le procedure accelerate nei confronti dei richiedenti asilo provenienti dal Maghreb si giustificano col fatto che il tasso di concessione dell’asilo per le queste persone è inferiore all’1% mentre rappresentano più del 20% delle domande. Inoltre, secondo la SEM, le strutture d’asilo sono regolarmente utilizzate da queste persone nei fine settimana solo come alloggi temporanei.

Cifre alla mano negli ultimi sei mesi al CFA di Zurigo sono state depositate 413 domande d’asilo da parte di persone provenienti dall’Africa settentrionale. In nessun caso è stato concesso l’asilo. Tra l’altro, il Tribunale amministrativo federale ha esaminato 14 decisioni d’asilo pronunciate dalla SEM in seguito alla procedura di 24 ore e le ha confermate.

  • Con la procedura rapida calano i maghrebini. L’articolo della RSICollegamento esterno.
  • 24 ore per trattare una domanda d’asilo di persone nordafricane. Un approfondimento dei colleghi Giannis Mavris e Anand Chandrasekhar su swissinfo.ch.
  • Già a marzo 2024 si è capito che la procedura rapida dava buoni risultati, come si può leggere su tvsvizzera.it.
Carne in laboratorio.
KEYSTONE/AWP/KEYSTONE/GAETAN BALLY

Entro tre anni in Svizzera si potranno assaggiare i primi hamburger coltivati in laboratorio.

Se la tecnologia lo permetterà, molto presto in Svizzera potremo mangiare carne “sintetica”. Ad affermarlo è il CEO di Bell, il maggiore gruppo elvetico attivo nella lavorazione della carne. Lorenz Wyss in un’intervista pubblicata oggi dalla NZZ, spiega che la carne coltivata in vitro in un primo tempo sarà probabilmente disponibile solo nei ristoranti.

Il manager elvetico – di formazione macellaio – ha dichiarato che presto si potranno trovare tra gli scaffali hamburger “artificiali” ad un prezzo abbordabile: circa 10 franchi. Tutto dipende però molto dallo sviluppo tecnologico. Nel 2018 Bell ha investito 2 milioni di euro nell’olandese Mosa Meat per sostenere la ricerca e lo sviluppo della carne coltivata.

Due anni dopo Bell ha finanziato con altri 5 milioni nella società di Maastricht che nel 2013 aveva presentato al pubblico il primo hamburger creato in laboratorio da coltura cellulare. L’idea di fondo è quella di produrre milioni di hamburger dalle cellule di una sola mucca, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni dovute all’allevamento tradizionale.

Nemo sul palcoscenico di Malmö.
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La Svizzera qualificata per la finale dell’ Eurovision Song Contest con la canzone “The Code” di Nemo.

Il musicista biennese Nemo, che rappresenta la Svizzera, si è qualificato giovedì sera a Malmö in Svezia per la finale – prevista sabato sera – del 68esimo Eurovision Song Contest con la sua canzone “The Code”. Il brano, composto dallo stesso Nemo, è una miscela di rap, drum’n’bass e opera.

Nemo, emerso come talento rap nella Svizzera tedesca nel 2016, ha ottenuto una serie di successi negli ultimi anni. A 18 anni ha vinto ben quattro Swiss Music Awards in una notte. La canzone in concorso “The Code” parla del viaggio che lo stesso Nemo ha iniziato con la consapevolezza di non essere né un uomo né una donna.

“La pressione c’è, è costante”, ha detto l’artista svizzero nei giorni scorsi, che si sente nel vortice dell’avvenimento. “È come venire gettati nell’acqua fredda”, ha proseguito. Il tutto è gestibile grazie al sostegno di amici e famiglia. Gli esperti valutano la sua canzone “The Code” ben piazzata per una vittoria. A contendersi la vittoria finale saranno in 26.

Sigarette confiscate.
KEYSTONE/© KEYSTONE / SALVATORE DI NOLFI

Ritorna il contrabbando di sigarette. Un inglese fermato all’aeroporto di Ginevra con 4’061 pacchetti.

Sembra stia tornando l’era del contrabbando delle sigarette. Così almeno dicono i numeri: i sequestri nei tre principali scali elvetici (Ginevra, Zurigo e Basilea) sono aumentati rispetto all’anno precedente e i funzionari doganali hanno già sequestrato più sigarette di contrabbando che nell’intero 2023.

L’ultimo in ordine di tempo è il sequestro messo a segno dalle autorità doganali all’aeroporto di Ginevra. Un cittadino inglese di 37 anni è stato arrestato con 4’061 pacchetti di sigarette destinati al mercato francese e britannico. Un altro viaggiatore, un francese di 38 anni, è stato fermato due giorni prima sempre a Ginevra con 2’660 pacchetti di sigarette non dichiarati.

Dall’inizio dell’anno, all’aeroporto di Ginevra sono stati scoperti dieci casi di contrabbando di almeno 20’000 sigarette e cinque casi di almeno 10’000 bionde. Le sigarette sequestrate provengono principalmente dalla Turchia e dalla Repubblica Democratica del Congo: nella maggior parte dei casi sono destinate a vari mercati illegali in Francia.

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