Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
si avvicinano le vacanze di Pasqua e con esse lo spettro delle colonne al San Gottardo: sono giorni in cui noi dal Ticino seguiamo attentamente la situazione del traffico. Di solito sono preoccupazioni che si fanno sentire intorno al giovedì prima del Venerdì Santo, ma quest'anno sembra che i fastidi siano arrivati in anticipo: al portale nord della galleria che unisce il sud della Svizzera al resto del Paese oggi sono infatti già stati segnalati cinque chilometri d'ingorghi. Se si tratta di un caso o dell'inizio di due lunghe settimane lo scopriremo solo nei prossimi giorni.
Intanto preoccupiamoci delle notizie del giorno. Ve ne lascio una selezione qua sotto.
Nel 2022 sono stati spesi meno soldi per le prestazioni sociali legate alla lotta contro la povertà: 8,6 miliardi di franchi (-2,4% rispetto al 2021). Lo ha comunicato oggi l’Ufficio federale di statistica (UST).
Il 64,2% di questa somma è stato utilizzato per finanziare le prestazioni complementari all’AVS (pensioni) e all’AI (assicurazione invalidità) e il 29,3% – ossia 2,5 miliardi – per l’aiuto sociale. È proprio quest’ultima voce a essere nettamente in calo. Le rimanenti prestazioni sociali, ossia l’aiuto per la vecchiaia e l’invalidità, quello ai disoccupati, per le famiglie, gli anticipi degli alimenti e gli aiuti per l’alloggio hanno rappresentato il 6,4%.
Le spese nette per l’aiuto sociale finanziario sono in costante flessione dal 2019, e nell’anno in rassegna sono diminuite in modo più marcato rispetto agli anni precedenti: -253 milioni di franchi (-9,2% rispetto al 2021). Una riduzione – sottolinea l’UST – fortemente legata al minor numero di persone che ricevono l’aiuto sociale (-3,1%) e alla diminuzione della spesa media annua per beneficiario (-6,2%). Questo è stato possibile, precisa il comunicato che accompagna i dati, grazie al buono stato dell’economia e del mercato del lavoro. Inoltre, per la prima volta dallo scoppio della pandemia di Covid-19, questa non ha avuto un impatto diretto sulle spese per l’aiuto sociale nell’anno in rassegna.
In totale sono circa 800’000 le persone che nel corso del 2022 hanno ricevuto almeno una prestazione sociale. Questa cifra corrisponde al 9,2% della popolazione residente permanente in Svizzera.
- La notizia riportata dal portale RSI InfoCollegamento esterno.
- Lo studioCollegamento esterno dell’UST.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “L’inflazione spinge le famiglie a basso reddito verso la precarietà”.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “Vivere col minimo esistenziale in Svizzera”.
- Dagli archivi di tvsvizzera.it: “In Ticino, una persona su quattro è a rischio povertà”.
La conferenza per la pace in Ucraina potrebbe slittare al 2025: il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis, in viaggio in Africa, non esclude questa possibilità.
“Entro la metà di aprile decideremo il da farsi. Organizzare o no la conferenza? Rimandarla? Oppure ne organizziamo due, per avere le due parti [Russia e Ucraina, ndr], anche se separatamente?” ha dichiarato il ticinese durante una conferenza stampa a Nairobi.
Il viaggio nel continente africano è stato un’occasione per il capo della diplomazia elvetica di testare il terreno in una parte del mondo dove le opinioni sono molto divise sul conflitto tra Mosca e Kiev.
“Ho discusso molto in Etiopia, nuovo membro dei BRICSCollegamento esterno, di cui fa parte anche la Russia. Una delle grandi incognite per l’organizzazione della conferenza è il sostegno di questi Paesi. La volontà di contribuire c’è, ma non tutte le volontà sono compatibili con quelle occidentali”, ha detto Cassis. Anche se alcune grandi potenze mondiali sono ancora reticenti a partecipare alla conferenza, gli Stati Uniti hanno già confermato la loro presenza.
- La notizia riportata da RTS InfoCollegamento esterno (in francese) e ripresa da RSI InfoCollegamento esterno.
- “Un vertice in Svizzera potrebbe portare la pace in Ucraina?”: un articolo del mio collega Matthew Allen.
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha respinto la richiesta di 17 organizzazioni umanitarie di sbloccare i fondi svizzeri per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA). L’appello è stato lanciato alla luce della “situazione di fame catastrofica” che sta colpendo Gaza, come scrive l’ONU. Le Nazioni unite stimano che più di 1,1 milioni di abitanti della Striscia di Gaza sono prossimi a confrontarsi con una vera e propria carestia.
Riguardo al pagamento dei 20 milioni di franchi previsti per il 2024 sarà possibile decidere solo quando saranno disponibili maggiori informazioni sulle accuse mosse da Israele contro l’agenzia umanitaria, ha indicato il DFAE all’agenzia Keystone-ATS. Accuse che parlano del presunto coinvolgimento di 12 dipendenti dell’UNRWA al massacro di Hamas avvenuto in Israele il 7 ottobre e che ha portato all’attuale conflitto.
Dopo essere venuto a conoscenza di queste accuse, l’ONU ha avviato un’indagine interna ed esterna a metà febbraio. In un rapporto intermedio il gruppo di esperti esterni ha individuato la necessità di miglioramenti. La pubblicazione del rapporto finale è prevista invece per il 20 aprile. Oltre alla Confederazione, diversi altri Stati avevano sospeso i pagamenti all’UNRWA dopo essere venuti a conoscenza delle accuse mosse da Israele. Tra questi anche la Svezia, che però ora li ha ripresi.
Pochi giorni fa, le Nazioni Unite hanno stimato che più di 1,1 milioni di abitanti della Striscia di Gaza sono confrontati con una “situazione di fame catastrofica”, prossima alla carestia.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- L’appello sul sito di Amnesty International SvizzeraCollegamento esterno (in tedesco).
- Su SWI Swissinfo.ch la mia collega Sara Pasino si chiede come la Svizzera sta rispondendo alle accuse mosse contro l’UNRWA (articolo in inglese).
È un’ottima giornata per lo sci rossocrociato a Saalbach (Austria). L’ultima giornata del Super G maschile della Coppa del modo 2023/24 vede un podio tutto svizzero con Stefan Rogentin al primo posto, Loic Meillard al secondo e Arnaud Boisset al terzo.
Poco lontano anche Marco Odermatt, che ha conquistato il quinto posto. Per Odermatt questo è bastato per assicurarsi il primo posto nella classifica generale (1’947 punti), seguito dal compatriota Meillard al secondo posto (1’073). Al terzo posto l’austriaco Manuel Feller, con 952 punti. Bisogna tornare al 1996 per ritrovare un podio tutto rossocrociato (Kernen, Besse e Mahrer a Veysonnaz) e al 1992 per ritrovarlo in Super G (Accola, Hangl e Heinzer).
Le vittorie, però, non si fermano qui: trionfa anche la ticinese Lara Gut-Behrami, che così si porta a casa la coppa. Il settimo posto conquistato oggi le ha permesso di mantenere il primo posto nella classifica generale con 1’716 punti, davanti all’italiana Federica Brignone (1’552) e alla statunitense Mikaela Shiffrin (1’409).
Per la ticinese si tratta della quinta coppa di Super G. “Penso sia stato uno dei migliori Super G che ho mai fatto in queste condizioni. Stamattina per me non c’era nulla da perdere, ho cercato di sfruttare ogni centimetro pur sbagliando qualche linea nella parte centrale. Poi al traguardo inizia il gioco di contare i punti, ma penso che la coppa l’ho vinta grazie alla costanza”. Costanza che è stata fondamentale anche per il nidvaldese Odermatt: “È alla base di questo risultato. Quest’anno è stata una stagione di Super G per gli sciatori di velocità. Il fatto che io riesca a vincere il mondiale nonostante i tanti Super G complicati lo rende ancora più speciale“.
- La vittoria di Marco OdermattCollegamento esterno e quella di Lara Gut-BehramiCollegamento esterno su RSI Sport.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “Lo svizzero che portò la passione dello sci in Italia”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative