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luganighette cotte

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Il ladro gentiluomo svizzero non c'è più. Marco Müller, che negli ani '80 ha derubato banche e portavalori nel canton Giura e a Ginevra, con bottini da centinaia di migliaia di franchi (mai ritrovati), si è tolto la vita gettandosi sotto un treno, dopo 36 anni di latitanza.

Arrestato a più riprese, è sempre riuscito a evadere dal carcere. L'ultima volta nel 1988. Molti lo credevano ormai morto da anni. Il 71enne ha però voluto fare un ultimo saluto al suo villaggio natale, scegliendo proprio Bassecourt (canton Giura) per mettere fine ai suoi giorni.

Vi lascio ora alla lettura delle notizie del giorno.

giovani bevono e fumano
KEYSTONE

Stando all’ultimo studio di Dipendenze Svizzera, nella Confederazione sono in aumento la dipendenza generale dal gioco d’azzardo e l’uso di prodotti a base di nicotina.  

La percentuale di giocatori d’azzardo online con un comportamento problematico sembra essere raddoppiata nel giro di tre anni. A essere particolarmente colpiti dal problema sono i giovani uomini e l’indebitamento medio delle persone seguite attraverso una consulenza è di circa 88’000 franchi, scrive la fondazione nel rapporto “Panorama svizzero delle dipendenze 2024”, pubblicato oggi. Stando alle ultime cifre a disposizione della fondazione, il 3% della popolazione elvetica presenta un problema con il gioco d’azzardo eccessivo e alla fine del 2021 ci sono state 79’917 esclusioni dal gioco (7’791 in più rispetto all’anno precedente). L’ultima indagine sulla salute in Svizzera (del 2017) contava 192’000 persone affette da un comportamento di gioco eccessivo.  

Anche i videogiochi e le reti sociali comportano dei rischi: circa il 3% dei e delle 15enni ha problemi con i videogame e il 7% con i social. La Fondazione chiede quindi una maggiore prevenzione e l’individuazione precoce dei comportamenti problematici. 

Sono poi aumentati anche l’uso di tabacco e derivati (sigarette tradizionali, sigarette elettroniche e tabacco da fiuto), quello di alcool (la percentuale di persone che bevono alcolici ogni giorno si è dimezzata dal 1992, passando dal 30 all’11%, ma l’11% delle donne e il 21% degli uomini si ubriacano almeno una volta al mese), di medicinali in combinazione con altre sostanze e l’abuso di farmaci. Il consumo di cannabis, da canto suo, è rimasto complessivamente abbastanza stabile e continua a calare tra i e le 15enni. 

insegna BNS
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Non se lo aspettava nessuno: la Banca nazionale svizzera (BNS) ha comunicato oggi la sua decisione di abbassare il tasso di riferimento all’1,50%, rispetto all’1,75% precedente.  

L’allentamento della politica monetaria è stato possibile grazie all’efficacia della lotta all’inflazione durante gli ultimi due anni e mezzo, dichiara la BNS in un comunicato stampa. Da alcuni mesi il rincaro si colloca di nuovo al di sotto del 2% e quindi nell’area che l’istituto assimila alla stabilità dei prezzi. Come indicato dalla nuova previsione, l’inflazione dovrebbe rimanere stabile anche nel corso dei prossimi anni. 

Con la sua decisione la BNS tiene conto della diminuzione della pressione inflazionistica e dell’apprezzamento del franco in termini reali avvenuto nell’ultimo anno. L’abbassamento del tasso di interesse annunciato oggi favorisce l’andamento dell’economia e assicura pertanto che le condizioni monetarie restino adeguate, precisa la nota. 

La decisione segue quella della Federal Reserve statunitense (FED), che ieri ha deciso di lasciare invariati i tassi e ha annunciato che effettuerà nel corso del 2024 tre tagli del costo del denaro. La Banca centrale europea (BCE) ha dal canto suo deciso di aspettare giugno per un primo possibile calo dei tassi.  

zurigo
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Secondo quanto comunicato oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2022 il 74% della popolazione della Svizzera viveva in uno dei 52 agglomerati del Paese. Tale quota rimane pressoché invariata rispetto all’inizio degli anni 2010, mentre il numero degli agglomerati è aumentato di tre. In crescita anche il numero delle città, salite a 172, ossia 10 in più. 

Nei 52 agglomerati elvetici vivono 6,6 milioni di persone. Circa la metà (1’034) dei 2’131 Comuni svizzeri fa parte di un agglomerato. Quelli transfrontalieri sono 11 e le parti situate fuori dai confini della Svizzera hanno una popolazione di 1,5 milioni di persone e comprendono 367 Comuni. 

I Comuni urbani, che coprono solo il 17% del territorio, ospitano il 65% della popolazione e il 76% dei posti di lavoro. I Comuni rurali, invece, occupano il 57% del territorio, ma ospitano solo il 14% della popolazione e il 9% degli impieghi. 

Dall’ultima rilevazione di 10 anni fa sono spuntati tre nuovi agglomerati, a Burgdorf (Berna), Mels-Sargans (San Gallo) e Reinach (Argovia), precisa l’UST, aggiungendo che nel complesso si osserva una relativa stabilità a livello di zone urbane con la quota della popolazione che vi vive, pressoché invariata rispetto al decennio precedente (+1,4%). 

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Nel 2023 la produzione di carne in Svizzera è diminuita del 2,6%, mentre la quota di prodotti elvetici finiti sulle tavole del Paese si è attestata all’82,9% (+0,7% rispetto all’anno precedente). Lo ha rivelato oggi l’organizzazione di settore Proviande in un comunicato stampa. 

“Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), una buona fetta della popolazione svizzera mangia ancora regolarmente carne, la maggior parte di essa tra le due e le quattro volte a settimana”, sottolinea Proviande nella nota. Lo scorso anno l’industria elvetica del settore ha fornito 436’359 tonnellate di carne, il 3,5% in meno rispetto all’anno precedente

La diminuzione maggiore è stata registrata nella produzione di carne di maiale (-5,6%), mentre quella di manzo, vitello e agnello non ha subìto cambiamenti significativi. Nonostante il fatto che la popolazione elvetica sia aumentata, quindi, la domanda di questi prodotti è calata. 

A essere cresciuta è invece la domanda di prodotti alternativi vegetariani o vegani, che vengono fortemente pubblicizzati, prosegue la nota. Ciononostante, le vendite di questi alimenti sono aumentate solo marginalmente (+3% nel 2023, contro il +2,9% nel 2022).  

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