La televisione svizzera per l’Italia
Un gipeto barbuto, un rapace in via di estinzione.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

per la serie "indietro tutta", tornano nelle scuole di molti Paesi quaderni, penne e matite. Che erano state sostituite da onnipresenti tablet e computer. L'ultima notizia arriva dagli Stati Uniti, come ha riportato il portale tio.ch. Ma apripista è stata la Svezia, che ha annunciato il ritorno ai mezzi di una volta, dopo avere registrato dati poco confortanti sulla diminuzione della capacità di studenti e studentesse di scrivere correttamente. Una mossa sostenuta dall'UNESCO, che ha fatto appello a "un uso equilibrato della tecnologia nell'istruzione". Perché come accade con il genere umano, dall'introdurre strumenti che sono preziosi se complementari, talvolta si finisce per fare tabula rasa degli altri. È un tema che ho toccato con mano di recente, quando ho dovuto aiutare mia nipote, che ha 12 anni e vive a Basilea, a fare i compiti. La materia? Non era tedesco, né matematica e neanche storia. Il libro si chiama "Connected" (connesso) e l'esercizio del giorno, in preparazione di un test di verifica, era: "Prepara un post per Instagram".

Buona lettura con le notizie della giornata.


Un supermercato Coop e uno Migros affiancati, a Losanna.
Campioni di mercato – e di profitto. © Keystone / Jean-christophe Bott

I margini di guadagno dei colossi della grande distribuzione svizzera sono spettacolari, ha rivelato un’inchiesta della Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS.

La trasmissione “A Bon Entendeur” (ABE), dedicata alle questioni che stanno a cuore a consumatori e consumatrici, ha analizzato per mesi l’andamento dei prezzi nelle filiali dei due colossi svizzeri della grande distribuzione, Coop e Migros. In parallelo a centinaia di rilevazioni nei negozi, la redazione ha seguito da vicino chi quelle merci le vendeva ai supermercati. Risultato: la differenza è vertiginosa, e su alcuni prodotti Coop e Migros hanno un margine di guadagno che arriva addirittura al 79%.

Fra i casi più eclatanti, la carne di maiale e il pesce, venduti rispettivamente al triplo e al doppio della cifra pagata ai produttori. Ma è il settore del biologico quello in cui la grande distribuzione fa guadagni sfacciati. Sulla carne, ma anche sulle verdure.

Nel servizio, andato in onda ieri sera, martedì, e disponibile in francese sul sito della trasmissione, ci sono le prese di posizione di Migros e Coop e le testimonianze di contadini e contadine. Sul sito di ABE, inoltre, sono a disposizione molte grafiche con i numeri dell’inchiesta.

L arrivo a Zurigo di persone rimpatriate da Israele.
Chi può, si lascia la guerra alle spalle. © Keystone / Ennio Leanza

Guerra in Medio Oriente, atterrato il primo aereo con svizzeri e svizzere in fuga da Israele. Intanto la diplomazia elvetica tenta di mediare con le parti per ottenere il rilascio delle persone sequestrate.

È atterrato ieri sera, martedì, a Zurigo il primo volo Swiss organizzato dal Dipartimento federale per gli affari esteri (DFAE) con a bordo svizzeri e svizzere che si trovavano in Israele. Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa Keystone-ATS, un secondo volo è stato effettuato nella mattinata di oggi, mercoledì e per il momento non ne sono previsti ulteriori. Circa 600 persone che hanno un legame con la Confederazione e che si trovano in Israele si sono però registrate con l’App “Travel Admin”.

Di oggi anche la notizia che il corpo diplomatico elvetico è attualmente impegnato nel difficile tentativo di mediazione per ottenere la liberazione delle persone tenute in ostaggio a Gaza. Nel pomeriggio è poi arrivata una nuova presa di posizione del Consiglio federale. Il Governo svizzero ha ribadito la condanna delle violenze in Israele e fatto ancora una volta appello al rispetto del diritto umanitario internazionale. Berna ha annunciato di aver dato incarico alla “task force Medio Oriente” di studiare la soluzione tecnica per dichiarare Hamas “organizzazione terroristica“, come nei giorni scorsi era stato chiesto da più voci in Parlamento.

Intanto, le organizzazioni umanitarie di stanza a Ginevra hanno lanciato appelli perché si garantisca alla popolazione palestinese l’accesso a generi alimentari, acqua e cure mediche.

Immagine simbolica, un seggio delle elezioni federali svizzere.
Le prossime votazioni federali si svolgeranno il 22 ottobre 2023. Keystone / Davide Agosta

Sono stati pubblicati oggi i risultati dell’ultimo sondaggio SSR prima delle votazioni federali del 22 ottobre. Si confermano le tendenze registrate negli scorsi mesi.

A una decina di giorni dalle legislative federali, i Verdi continuano a perdere terreno, passando al di sotto del 10% delle intenzioni di voto, secondo l’ultimo sondaggio elettorale della SSR. La destra conservatrice continua invece la sua avanzata. Grandi vincitori delle precedenti elezioni federali, i Verdi e il Partito verde liberale (PVL, centro-destra ecologista) subiranno perdite nelle legislative del 22 ottobre, secondo i risultati dell’ultimo barometro elettorale della SSR, realizzato dall’istituto di ricerca Sotomo. 

Da parte sua, il Partito socialista (PS, sinistra) sembrerebbe trarre profitto dal calo dei Verdi: recuperando una parte del suo elettorato, guadagna 1,5 punti percentuali. L’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) sarebbe invece in dirittura d’arrivo per ottenere il terzo miglior risultato della sua storia. In progressione di 2,5 punti percentuali, secondo il sondaggio oggi il partito vanta il sostegno del 28,1% dell’elettorato.

Il Centro e il Partito liberale radicale (PLR, destra), infine, si contendono la posizione di terza forza politica del Paese. Realizzato su mandato della Società svizzera di radiotelevisione (SSR, di cui fa parte anche SWI swissinfo.ch), il sondaggio è stato realizzato intervistando un totale di 31’850 elettori ed elettrici. Il margine di errore è di +/- 1,2 punti percentuali.

Un gipeto barbuto, un rapace in via di estinzione.
Un gipeto barbuto. © Keystone / Alexandra Wey

25 pulcini: un record da quando è iniziata la campagna per reintrodurre in Svizzera il gipeto. Si tratta di un rapace in via di estinzione a livello mondiale, che appartiene alla famiglia degli avvoltoi.

Secondo la Fondazione svizzera Pro Gipeto, 25 coppie hanno allevato con successo un pulcino, di cui uno in Ticino. Nell’ambito del programma di reintroduzione in Svizzera, lanciato ormai 30 anni fa, sono nati 163 gipeti. I primi esemplari allevati in natura sono stati censiti nel 2007 nei cantoni Grigioni e Vallese. Dal 2019, una coppia si è riprodotta nell’Oberland bernese. In Ticino il primo gipeto è nato questa primavera e ha lasciato il nido in agosto

Sono buone notizie per la Svizzera, colpita come tutti i Paesi dal fenomeno dell’estinzione di specie animali. Nel suo ultimo bilancio annuale, pubblicato nel 2022, il WWF sottolineava che per il Paese, la maggiore preoccupazione è rappresentata dai ricci, il cui numero è drammaticamente diminuito negli ultimi 25 anni. A maggio 2023, due rapporti pubblicati dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) in occasione della Giornata mondiale della biodiversità avevano specificato che in Svizzera il 17% di tutte le specie è “in pericolo d’estinzione” o “fortemente minacciato” e il 16% è “vulnerabile” a causa del declino delle popolazioni avvenuto negli ultimi dieci anni.

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