Nessun “buco” finanziario in seno all’esercito svizzero

Le forze armate elvetiche non hanno problemi di ordine finanziario: è la conclusione a cui è giunta la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale.
Del “buco” finanziario di 1,3 miliardi di franchi evocato recentemente da diversi media non vi è traccia, così come non vi è traccia di problemi di liquidità per l’esercito svizzero. È quanto ha affermato venerdì la presidente della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale Sarah Wyss. Per la commissione, la vicenda finisce qui.
Stando alla parlamentare socialista, il Dipartimento federale della difesa, rappresentato fra l’altro in commissione dalla “ministra” Viola Amherd e dal capo dell’esercito, Thomas Süssli, è stato in grado di dimostrare in maniera trasparente e credibile che in seno alle forze armate non ci sono problemi di ordine finanziario.

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Per questo non verranno intrapresi ulteriori passi da parte nostra, ha sottolineato Wyss. Unica critica: una comunicazione da parte del Dipartimento della difesa problematica, in relazione specialmente ad alcune dichiarazioni contraddittorie da parte di Amherd e Süssli che hanno generato fraintendimenti. L’esercito ha parlato di un “collo di bottiglia” finanziario, ha spiegato Wyss, ciò che non è il caso. “È stato un errore”.
Tutti i contratti posso essere onorati nel quadro dei crediti concessi, ha sostenuto la deputata, la quale ha ammesso che la materia è tuttavia assai complessa. Il fatto che il parlamento abbia deciso di fissare al 2035, invece del 2030, l’aumento delle spese per l’esercito fino all’1% del prodotto interno lordo ha obbligato l’esercito a rivedere la sua pianificazione, solitamente a lungo termine, ciò che ha implicato la rinegoziazione di diversi contratti.
Il vice presidente della commissione, Jacques Nicolet, ha ribadito che la decisione del parlamento di dicembre ha obbligato l’esercito a rivedere le proprie priorità.
Denuncia penale
Già nei giorni scorsi, lo stesso Süssli, assieme alla consigliera federale Amherd, aveva assicurato che l’esercito poteva onorare le fatture per quest’anno e per i prossimi anni. Insomma, del “buco” finanziario menzionato dai media dovuto a spese eccessive non vi è traccia.
A tale riguardo, Wyss ha annunciato che la commissione ha deciso di sporgere denuncia penale per violazione del segreto d’ufficio in relazione a un documento confidenziale dell’esercito finito nelle mani dei media.

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