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Multe stradali, Berna firma un accordo con Berlino

Agenti pronti a dare delle multe.
Fino a oggi le sanzioni, se comminate in un paese non membro dell'Ue non potevano essere applicate in Germania. KEYSTONE/KEYSTONE/EDDY RISCH

Le multe comminate ad automobilisti tedeschi in Svizzera e a confederati in Germania dovranno essere per forza pagate. Firmato un nuovo accordo di polizia bilaterale tra Berna e Berlino, che prevede la reciprocità.

Gli automobilisti tedeschi multati in Svizzera per infrazioni al codice della strada saranno presto chiamati a pagare la sanzione in Germania. Lo stesso varrà per i confederati multati a nord del Reno.

L’ambasciatore tedesco a Berna, Michael Flügger, e la direttrice dell’Ufficio federale di polizia (fedpol), Nicoletta della Valle, hanno ratificato mercoledì nella capitale federale svizzera l’intesa, che regola prima di tutto la collaborazione nella lotta al terrorismo o alla criminalità organizzata.

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Finora i trasgressori del codice della strada potevano evitare di pagare in Germania le multe inflitte in Svizzera, talvolta salate: queste sanzioni, se comminate in un paese non membro dell’Ue, come la Confederazione o la Gran Bretagna, non potevano infatti essere applicate in Germania.

Gli automobilisti tedeschi multati rischiavano guai solo se fossero rientrati in Svizzera o avessero varcato la Manica. Nella Confederazione dovevano fare i conti con un decreto d’accusa.

Il nuovo regolamento si applica se la multa inflitta supera i 70 euro o gli 80 franchi. In Svizzera queste soglie si raggiungono rapidamente: superare il limite di velocità di 20 chilometri orari in autostrada costa già 180 franchi (184 euro), e ancora di più su altre strade.

In Germania, per un’infrazione di questo tipo si devono sborsare 60 euro. Il perseguimento delle infrazioni al codice della strada è regolato dall’articolo 48 dell’intesa.

Il nuovo trattato di polizia regola prima di tutto, però, la cooperazione transfrontaliera nella lotta contro “terroristi, trafficanti di esseri umani, autori di attentati dinamitardi ai bancomat e mafiosi”.

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