Automobilista beccato a 303 chilometri all’ora sulla A13
È stato pizzicato a 303 km/h sulla A13 nei Grigioni dove il limite è di 100 km/h. Ora l’uomo rischia più di un anno di carcere e una multa salatissima. La procura retica sta indagando per la gravissima infrazione al volante.
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tvsvizzera.it/fra
Stiamo parlando di un superamento della velocità massima consentita forse senza precedenti in Svizzera: se non si tratta di un record poco ci manca. All’automobilista viene infatti contestato di avere percorso un tratto dell’autostrada A13 alla velocità di 303 km/h.
Né la polizia cantonale né il ministero pubblico intendono rilasciare informazioni sul punto esatto in cui è stato commesso il reato, sull’identità dell’imputato e sulla marca di vettura coinvolta.
Sono invece sicure le conseguenze penali e materiali per l’automobilista dal piede di piombo. L’uomo deve rispondere dell’accusa di grave infrazione qualificata alle norme della circolazione stradale e rischiare una pena superiore ai dodici mesi di detenzione. Non solo. Nei Grigioni l’ammontare delle multe dipende dal reddito. Se un’automobile raggiunge quelle velocità, certamente doveva trattarsi di una “supercar” che possono permettersi in pochi. + A 157 km/h invece di 80, condannato il re delle televendite italiano
Inoltre il pirata della strada deve sottoporsi a un esame del DNA in vista dell’inserimento dei suoi dati genetici nel sistema di informazione in uso alle forze dell’ordine.
Contro questo provvedimento, ordinato dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta, l’automobilista, ritenendolo sproporzionato, ha presentato ricorso. Il Tribunale cantonale, con una sentenza emessa alla fine di giugno, lo ha respinto al mittente.
Per la seconda camera penale grigionese, il prelievo di materiale genetico è consentito non solo per l’identificazione dei responsabili di reati già commessi, bensì anche a titolo preventivo. Infatti, la catalogazione di un profilo del DNA può essere disposta, a detta del Tribunale cantonale, anche nel caso in cui vi siano sufficienti indizi per ritenere che l’imputato possa essere coinvolto in reati non oggetto dell’inchiesta. Crimini e delitti che potrebbero anche avvenire in futuro.
Per quanto riguarda il pirata della strada, pizzicato a 303 km/h, la giustizia retica reputa probabile, come si legge nella citata decisione, che l’uomo possa replicare, presto o tardi, i reati commessi.
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