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L’IA potrebbe generare 50 miliardi di franchi annui in Svizzera

logo openai e immagine di un cervello
La rivoluzione dell'intelligenza artificiale potrebbe cambiare in profondità l'economia di certi settori. KEYSTONE/Copyright 2023 The Associated Press. All rights reserved.

La Confederazione è tra i Paesi al mondo con il maggior potenziale per sfruttare l’intelligenza artificiale (IA), stando a uno studio pubblicato lunedì dalla società di consulenza PwC.

L’IA generativa (GenIA, ovvero quella che genera testi, immagini e video su richiesta) potrebbe aumentare la crescita economica in Svizzera dello 0,5-0,8% all’anno, pari a circa 50 miliardi di franchi supplementari entro il 2030.

È una delle conclusioni a cui giunge una ricerca della PricewaterhouseCoopers.

L’impatto varia molto da un settore all’altro. I potenziali maggiori vincitori sono i rami in cui vengono raccolte, analizzate ed elaborate grandi quantità di dati: sviluppatori di software, aziende dei media, industria farmaceutica e finanza. Entro il 2030 la GenIA potrebbe consentire aumenti di produttività compresi tra l’8% e il 15% in questi campi.

+ Il dossier di swissinfo.ch dedicato all’intelligenza artificiale

I potenziali guadagni di efficienza in comparti come il commercio al dettaglio, il turismo e la sanità sono significativamente inferiori. La GenIA potrebbe dare una spinta ad esempio nelle vendite o attraverso una forte personalizzazione del contatto con i clienti e aumentare la produttività del 4%-6%.

Ambiti quali l’agricoltura, l’edilizia e la chimica hanno meno probabilità di beneficiare dell’IA generativa: lo studio prevede solo aumenti di efficienza indiretti, tra il 2,5% e il 5%, per questi settori a basso potenziale, fortemente caratterizzati dal lavoro fisico, dalla produzione industriale e da un elevato fabbisogno di materiali ed energia.

Un’analisi del mix industriale svizzero mostra peraltro che i rami ad alto impatto contribuiscono già al prodotto interno lordo (PIL) in misura superiore alla media, con una quota del 27% del valore aggiunto, mentre il settore a basso potenziale è relativamente debole in Svizzera, con una quota del 36% del PIL.

“La GenIA rappresenta un’enorme opportunità per la Svizzera, in particolare per l’alta densità di società finanziarie e farmaceutiche, e può liberare un enorme potenziale di crescita in questo Paese, ad esempio utilizzando la tecnologia per risolvere sfide come la carenza di manodopera qualificata in singoli settori”, argomenta Philipp Wackerbeck, esperto di PwC, citato in un comunicato.

In un confronto globale, la Confederazione appartiene al gruppo dei beneficiari di questa tecnologia insieme a Belgio, Svezia, Stati Uniti e Regno Unito, rileva la ricerca.

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