L’ebreo ortodosso accoltellato sabato a Zurigo è fuori pericolo
Dopo il fatto di sangue, diverse centinaia di persone si sono riunite domenica a Zurigo per una veglia. Molte tenevano ombrelli gialli, un simbolo contro l'antisemitismo.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Le condizioni di salute dell’uomo di 50 anni aggredito con un’arma da taglio sabato sera nella città sulla Limmat da un 15enne sono migliorate e non è più in pericolo di morte.
L’attacco è avvenuto verso le 21:30 di sabato nel Kreis 2 di Zurigo, il quartiere dove si concentra la comunità ebraica. La polizia ha arrestato il sospettato, un giovane di 15 anni, sul luogo del delitto. I retroscena della vicenda non sono ancora chiari, ma l’indagine in corso – ha precisato la polizia – terrà esplicitamente conto della possibilità di un crimine a sfondo antisemita.
L’uomo aggredito, un ebreo ortodosso di 50 anni, è stato immediatamente ricoverato. Stando a quanto comunicato lunedì 4 marzo 2024 dal segretario generale della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), Jonathan Kreutner, la vittima non si trova più in pericolo di morte.
Movente antisemita?
Il fatto di sangue ha destato profonda commozione nella città sulle rive della Limmat. Domenica sera centinaia di persone si sono riunite per una veglia. Molte tenevano ombrelli gialli, un simbolo contro l’antisemitismo.
“Secondo i resoconti dei media, ci sono pochi dubbi sul fatto che l’attacco abbia avuto un movente antisemita”, ha scritto in una nota la FSCI, secondo cui il massiccio aumento dell’antisemitismo negli ultimi mesi ha raggiunto “un nuovo spaventoso livello”.
Anche la Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo ha condannato l’attacco. A suo avviso, non si tratta di un caso isolato, ma di una conseguenza “dell’escalation di incidenti razzisti e antisemiti”.
Dopo consultazioni con le organizzazioni ebraiche della città, la polizia di Zurigo ha aumentato a titolo precauzionale le misure di sicurezza intorno ad alcuni luoghi specifici che hanno un legame con questa comunità, in particolare una sinagoga.
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L’Unione delle organizzazioni islamiche zurighese (VIOZ) e la Federazione delle organizzazioni islamiche svizzere (FOIS) si sono unite al coro di proteste.
“Vogliamo parlare chiaro e dichiarare che ciò non ha nulla a che fare con la comunità musulmana di Zurigo”, ha sottolineato la VIOZ in una presa di posizione pubblicata domenica sul suo sito internet. “Nulla – né una convinzione politica, né una qualsiasi religione – può giustificare un attacco contro persone innocenti. I nostri pensieri sono rivolti alla vittima, alla sua famiglia e all’intera comunità ebraica.”
Önder Güneş, presidente della FOIS, ha dal canto suo espresso sgomento per il grave fatto di sangue. “È semplicemente terribile, un atto del genere non è in alcun modo tollerabile e noi musulmani lo condanniamo con la massima fermezza”, ha dichiarato al giornale gratuito 20 Minuten.
La FOIS intende cercare il dialogo con la FSCI. La guerra nella Striscia di Gaza non può essere strumentalizzata per diffondere odio e discordia all’interno della società svizzera, ha sottolineato la FOIS.
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