Le rive dei laghi dovrebbero essere per legge demanio pubblico. Ma nella realtà la situazione è ben diversa. Secondo i nuovi dati cartografici, il lago di Lugano (Ceresio) è quello le cui rive sono maggiormente in mano ai privati.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
I nuovi dati cartografati sono stati rilevati su mandato della rivista di architettura Hochparterre come riferisce martedì la Neue Zürcher Zeitung (NZZ).
Il tema dell’accesso alle rive (che devono essere pubbliche, secondo il Codice civile) è sempre molto dibattuto in Svizzera. E oggi è ancora più di stretta attualità perché domenica prossima (3 marzo) la popolazione del Canton Zurigo dovrà decidere alle urne su un’iniziativa che chiede la creazione di un sentiero rivierasco che colleghi le zone già oggi fruibili dalla popolazione.
In generale, l’analisi di HochparterreCollegamento esterno rileva che quasi la metà delle rive del Ceresio sono in mano private (48,5%). Al secondo posto figurano Lago di Zurigo (46%) e Lemano (43%). Fra i 14 specchi d’acqua presi in esame quello di Neuchâtel (16,1%) figura invece fra i meno privatizzati.
Non a caso. Infatti, il Canton Neuchâtel con una decisione di due anni fa, presa a grande maggioranza dalle autorità cantonali a seguito dell’accettazione di una iniziativa popolare, ha deciso di realizzare non solo l’accesso pubblico, ma anche la percorribilità di tutte le proprie rive del lagoCollegamento esterno entro il 2026.
Il lago con le rive maggiormente accessibili (nella misura del 64,6%) è l’Hallwilersee (fra i cantoni di Argovia e Lucerna), mentre quello di Lugano (34,7%) è secondo fra i peggiori, superato solo dal Lago di Sempach (27,2%), che oltre a una sensibile presenza di privati (39,5%) vede molto spazio occupato anche da via di comunicazione (33,3%), mentre il Ceresio su questo punto è al 16,9%: per chi conosce la regione, sa bene che una buona parte delle sue sponde del lago di Lugano non sono accessibili alle automobili.
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