La polizia pronta per la Conferenza sull'Ucraina
Alla centrale comune d'allarme di Bellinzona è tutto pronto per monitorare e coordinare le forze dell'ordine dispiegate in occasione della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, prevista a Lugano lunedì e martedì. Occhi puntati su manifestazioni e possibili atti di sabotaggio.
Questo contenuto è stato pubblicato il 02 luglio 2022 - 20:15Oggi, sabato, durante un incontro con la stampa, sono stati date alcune informazioni sul dispositivo di controllo, ma senza troppo svelare in merito al numero effettivo di forze della polizia cantonale e – in parte minore – di quella federale.
La sala più importante, qui, è il centro operativo tattico, chiamato TOC, dove una ventina di persone coordinano il tutto. “L’obiettivo è avere i responsabili delle varie cellule in un luogo dove è possibile coordinare tutta l’attività – spiega Lorenzo Hutter, sostituto comandante della polizia cantonale ticinese –. Il concetto di stato maggiore è questo: avere un posto per coordinare le attività che si svolgono all’esterno”.
Si tratta di un'organizzazione alquanto particolare e per la quale la polizia cantonale ed esercito posso prendere ispirazione da eventi passati come il WEF a Davos oppure l'inaugurazione del tunnel ferroviario del Gottardo nel 2016.
La conferenza ha destato qualche malumore e si prevede quindi di monitorare anche le proteste. “Le autorizzazioni soggiacciono alle autorità comunali – spiega Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale –, evidentemente lo stato maggiore valuta l’impatto che possono avere sullo svolgimento delle attività e pone laddove necessario dei rimedi. Il diritto all’espressione delle proprie idee non viene assolutamente minato, ma è chiaro che tutto si si deve conciliare con un un’organizzazione che è abbastanza complicata”.
Presente anche l'esercito
In questa operazione ci sono anche le forze militari, per ora sono un migliaio i militi dispiegati. Il divisionario Lucas Caduff gestisce le operazioni; ai microfoni della RSI spiega: “Le minacce riguardano eventuali disturbi, atti di sabotaggio, disturbi sul terreno ma anche via internet”.
È da ottobre che il dispositivo è stato programmato. Oggi è parzialmente operativo, da domani, quando arriverà il primo ministro e la delegazione ucraina lo sarà completamente.
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