Svizzera, ogni anno 5’000 tonnellate di plastica nell’ambiente
Oltre 5'000 tonnellate di plastica finiscono nell'ambiente in Svizzera ogni anno, ossia circa 600 grammi per abitante, neonati compresi. Lo indica il primo studio di questo genere effettuato nella Confederazione. È stato svolto dal Laboratorio federale di prova dei materiali Empa su incarico dell'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam).
Lo studio, si legge in una nota diramata venerdì, si è concentrato sulle sette materie plastiche più utilizzate quali il polietilene (LD-PE e HD-PE), il polipropilene, il polistirolo e il polistirolo espanso, il PVC e il PET utilizzati in imballaggi, su tessuti, materiali isolanti e film plastici utilizzati in agricoltura.
Non ha invece considerato altre materie plastiche, in particolare la gomma rilasciata nell’ambiente dall’abrasione dei pneumatici, che diversi studi scientifici considerano la maggiore fonte di microplastiche: uno studio ad hoc è attualmente in corso.
Complessivamente, l’immissione annua delle sette materie plastiche esaminate è di circa 5’120 tonnellate, ovvero lo 0,7% circa della quantità totale consumata in Svizzera, pari a 710’000 tonnellate.
Il 99,3% è raccolto per essere smaltito negli inceneritori, riciclato, oppure è conservato in depositi. Uno studio si occuperà in futuro di quantificare la plastica di questi “magazzini”.
Altri sviluppi
La plastica che beviamo
Secondo il modello dell’Empa, ogni anno si depositano sul suolo circa 4’400 tonnellate di macroplastiche (superiori a 5 mm) e oltre 100 tonnellate finiscono nelle acque.
Pqe quello che riguarda le microplastiche (inferiori ai 5mm), nel suolo ne finiscono 600 tonnellate e poco meno di 15 si disperdono nelle acque.
Littering e altre cause
Il fatto che la quantità di plastica che finisce nel suolo sia di circa 40 volte superiore a quella immessa nelle acque è dovuto principalmente al fenomeno del littering, ossia l’atto di gettare o abbandonare i rifiuti nell’ambiente.
Un’altra importante fonte di macroplastiche nei suoli è l’utilizzo ad esempio di pellicole plastiche in agricoltura. Inoltre, le macroplastiche finiscono sui e nei suoli attraverso il compostaggio di rifiuti organici che contengono ancora plastica.
Per quanto concerne le microplastiche nel suolo, le fonti principali sono l’agricoltura e l’edilizia, ad esempio attraverso la disintegrazione di pellicole e tubi e la posa e lo smantellamento dell’isolamento degli edifici. In misura minore, lo smaltimento dei rifiuti contribuisce all’inquinamento da microplastiche attraverso la triturazione dei rifiuti plastici per il riciclaggio.
Le principali fonti di microplastiche nelle acque – spiega ancora l’Empa – sono gli indumenti in fibre sintetiche o il loro lavaggio e i prodotti cosmetici. Tuttavia, aggiunge, misurate secondo il modello di inquinamento dei suoli queste fonti sono esigue. Inoltre, impianti efficienti di trattamento delle acque reflue filtrano gran parte delle microplastiche dalle acque di scarico. Uno studio dell’Empa, recentemente concluso, ha dimostrato che attualmente le microplastiche non rappresentano una minaccia per gli organismi acquatici in Europa.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.