I controlli svizzeri sulla riesportazione di armi sono difficili in India
Non tutti i controlli effettuati sono andati a buon fine.
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La Svizzera sta incontrando difficoltà nel controllare le regole di non riesportazione del materiale bellico in India. Lo scorso novembre una delegazione elvetica non è riuscita a ispezionare tutte le armi consegnate al gigantesco Paese asiatico.
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Keystone-ATS
Secondo un rapporto visionato da Keystone-ATS, che conferma informazioni diffuse dalla Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF, la delegazione ha potuto procedere fisicamente alle verifiche solo su una piccola parte delle armi. In diverse occasioni, i controlli sono stati effettuati tramite videochiamata.
In un caso, l’ispezione via smartphone o portatile è fallita a causa di una connessione Internet insufficiente. La Segreteria di Stato dell’economia (SECO), responsabile dei controlli delle esportazioni di armamenti svizzeri, ha quindi bollato i risultati come “insoddisfacenti”.
Sebbene non vi siano indicazioni di un trasferimento delle armi, il rapporto si chiede se quelle non verificate possano effettivamente essere state spostate. L’ambasciata elvetica a New Delhi considera comunque basso questo rischio, mentre quella indiana a Berna non ha risposto a un richiesta di commento avanzata da Keystone-ATS.
Da alcuni anni la Confederazione si riserva il diritto di verificare il rispetto delle norme di non riesportazione di materiale bellico nel Paese in questione. La legge in materia è stata modificata dopo l’apparizione di bombe a mano elvetiche durante la guerra civile siriana nel 2012. L’acquirente originale, gli Emirati Arabi Uniti, le aveva donate alla Giordania.
Da quell’anno, la SECO ha svolto 54 controlli in 35 diversi Stati, stando a documenti risalenti al marzo del 2023. Nel 2022 ciò è avvenuto in Bulgaria, a Hong Kong, in Kuwait, in Slovenia, in Sudafrica e in Corea del Sud.
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Una commissione del Consiglio nazionale ha recentemente posto in consultazione delle proposte di adeguamento della legge. La maggioranza dei suoi membri vorrebbe allentare il divieto di riesportazione verso Paesi che hanno meccanismi di controllo delle esportazioni paragonabili a quelli svizzeri e che condividono valori simili.
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