In Svizzera saranno vietate le adozioni internazionali
Troppi abusi: stop alle adozioni internazionali.
Keystone-SDA
Nessun diritto in materia di adozioni internazionali, neppure il più severo, può escludere il rischio di abusi: per questo motivo il Consiglio federale ha deciso di vietare in Svizzera, in futuro, l'adozione di bambini provenienti dall'estero.
Questo contenuto è stato pubblicato al
6 minuti
Keystone-ATS
In passato si sono verificate numerose irregolarità nell’ambito delle adozioni internazionali, soprattutto nel periodo tra il 1970 e il 1999. Il Governo ha riconosciuto i fatti e deplora che le autorità non abbiano assunto le proprie responsabilità nei confronti dei minori e delle loro famiglie.
“Oggi sappiamo che le dimensioni del fenomeno sono scioccanti”, ha affermato il consigliere federale Beat Jans nel corso di una conferenza stampa a Berna.
Per il Governo non vi sono dubbi: “simili irregolarità non devono più ripetersi”. Nei mesi scorsi ha quindi incaricato un gruppo di esperti indipendenti di verificare se e in quale misura una revisione del diritto in materia di adozioni internazionali possa impedire gli abusi in futuro.
Si è fatto molto ma non basta
Il rapporto degli esperti – di cui oggi l’esecutivo ha preso atto – mette in chiaro che Confederazione e Cantoni si sono già impegnati per rendere più trasparente e sicura la prassi in materia di adozioni internazionali. Ci sono anche esempi di adozioni condotte correttamente e che hanno avuto successo dal punto di vista dei bambini e dei genitori.
Nel corso dei lavori sono state valutate due possibilità per escludere abusi e violazioni: una profonda revisione della procedura di adozione da un lato e il radicale divieto di adozioni internazionali dall’altro.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 29 gennaio 2025:
Contenuto esterno
Secondo gli esperti, il primo scenario richiederebbe interventi radicali, controlli, nuovi criteri e regole severe. Un impegno notevole non proporzionale al numero di richieste di adozioni internazionali, che è nettamente in calo negli ultimi anni. A questo proposito Jans ha indicato che negli ultimi anni le adozioni internazionali sono diminuite notevolmente: oggi se ne contano circa 30 l’anno, mentre in passato ammontavano a diverse centinaia.
Inoltre questa radicale e profonda revisione non sarebbe in grado di garantire una legalità assoluta. La conclusione degli esperti è infatti che, anche con un diritto in materia di adozioni rivisto e rigoroso e il dispiego di notevoli risorse, non è possibile garantire che gli abusi possano essere completamente evitati.
La protezione dei bambini è centrale
La seconda opzione, quella di una rinuncia definitiva, è stata considerata più efficace. Oltre a facilitare il controllo della legalità, essa tutela nel migliore dei modi i bambini. Non bisogna dimenticare – ha sottolineato Jans – “che l’adozione a livello giuridico è una misura di protezione dei bambini. Il loro benessere è prioritario rispetto al desiderio di avere un figlio”.
Dopo lunghe discussioni il governo ha optato per lo scenario più drastico: porre fine alle adozioni internazionali. Ha quindi incaricato, nel corso della seduta odierna, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare, al più tardi entro la fine del 2026, un progetto di legge da porre in consultazione.
Beat Jans ha precisato che le adozioni interne al paese non saranno interessate dal provvedimento. Inoltre la decisione odierna non ha alcune effetto sulle procedure internazionali di adozione in corso.
Non ci sarà mercato nero
Interpellato in merito a un eventuale fiorire di un mercato parallelo (“adozioni in nero”), il ministro della giustizia ha espresso il suo scetticismo: “secondo noi una misura di questo tipo servirà a frenare questi fenomeni piuttosto che a incentivarli. Chiaramente dobbiamo ancora elaborare tutto l’apparato giuridico”.
Nel corso del processo legislativo, l’Ufficio federale di giustizia (UFG) valuterà possibili eccezioni, in particolare in caso di adozioni intrafamiliari.
Michael Schöll, direttore dell’UFG, ha dal canto suo precisato che la decisione elvetica non costituisce una novità: a livello internazionale diversi paesi hanno già optato per soluzioni analoghe. L’Olanda, ad esempio, ha deciso nel maggio dello scorso anno di rinunciare del tutto ad adozioni internazionali: in dicembre il governo ha presentato un piano di sei anni per concretizzare la decisione, lasciando quindi il tempo di concludere le procedure già avviate.
In precedenza – ha precisato Schöll – il paese aveva optato per una regolamentazione più severa, riducendo tra l’altro il numero di paesi di provenienza dei minori, ma alla fine è stato costretto a gettare la spugna, dopo aver constatato che era impossibile contrastare gli abusi. Altri esempi sono quelli di Francia, Belgio e Norvegia, ma anche del Canada, dove sono in corso considerazioni analoghe.
Garantire l’accesso alle informazioni
Il direttore dell’UFG ha sottolineato che una delle priorità delle autorità è quella di garantire alle persone adottate in passato e ai genitori adottivi la possibilità, da un lato, di avere accesso alle informazioni e, dall’altro, di poter elaborare i fatti.
Il gruppo di esperti ha sottolineato infatti l’importanza per le persone adottate di ottenere informazioni sulla loro famiglia d’origine. Le attuali basi giuridiche sono inadeguate, in particolare nel caso di adozioni irregolari. Il Consiglio federale ha pertanto incaricato il DFGP di esaminare la necessità di procedere a una riforma in materia di ricerca delle origini.
In conclusione, Beat Jans ha ribadito a chiare parole: “non c’è un diritto all’adozione e non c’è un diritto ad avere un figlio”, ma esistono i diritti dei minori, in particolare per quanto concerne la loro protezione e il loro benessere. “Si tratta di diritti iscritti nella Costituzione e nella Convenzione dei diritti umani”.
Il “seviziatore di bambini” René Osterwalder è morto in carcere
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il criminale René Osterwalder, tristemente noto come "seviziatore di bambini", è morto nel carcere Pöschwies di Regensdorf (ZH) all'età di 71 anni. Si è tolto la vita con l'aiuto di un'organizzazione di assistenza al suicidio.
Consiglio Nazionale: “Sberle e sculacciate vanno bandite dall’educazione dei figli”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sberle, sculacciate, minacce e umiliazioni non dovrebbero più far fare dell'armamentario educativo dei genitori.
I cacciatori grigionesi ancora coinvolti nell’abbattimento dei lupi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nei Grigioni i cacciatori saranno nuovamente autorizzati ad abbattere lupi. È quanto ha dichiarato il Governo in risposta all'UDC, in seguito ad una richiesta in questo senso del suo gruppo parlamentare.
Cocaina nei sacchi di caffè, incriminati tre albanesi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Ministero pubblico di Basilea Campagna, al termine di un'inchiesta penale, ha incriminato tre albanesi - di 30, 31 e 34 anni - sospettati di violazione qualificata alla legge federale sugli stupefacenti.
1’300 agenti pronti a intervenire a Basilea per l’Eurovision Song Contest
Questo contenuto è stato pubblicato al
Saranno 1300 gli agenti provenienti da tutta la Svizzera pronti ad intervenire in occasione dell'Eurovision Song Contest (ESC), che si terrà a Basilea dall'11 al 17 maggio prossimi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Peggiorano sensibilmente le prospettive d'impiego in Svizzera: lo segnala l'indicatore dell'occupazione calcolato dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF), sceso ai minimi da quattro anni a questa parte.
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'inflazione cala ulteriormente in Svizzera, più di quanto atteso: il rincaro su base annua si è rivelato perfettamente nullo in aprile, attestandosi allo 0,0%, a fronte di un mese di marzo che aveva segnato +0,3%, allo stesso livello di febbraio.
Un elicottero della Rega salva due alpinisti italiani bloccati sull’Eiger
Questo contenuto è stato pubblicato al
Due alpinisti italiani bloccati da ieri sulla parete nord dell'Eiger, nel canton Berna, sono stati tratti in salvo oggi da un elicottero della Rega, grazie a un verricello. Presentavano lievi segni di ipotermia, ma nessuna ferita.
In 1’400 nella discoteca per over 60 più grande del mondo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oltre 1400 persone hanno partecipato oggi pomeriggio a Basilea a una festa da ballo per over 60: l'evento, organizzato in vista dell'Eurovision Song Contest (ESC) voleva battere il record mondiale della più grande discoteca per ultrasessantenni di tutti i tempi.
Diversi soldati feriti nel corso di esercitazioni militari
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un soldato dell'esercito svizzero è rimasto gravemente ferito venerdì durante un'esercitazione con un obice semovente sul Passo del Sempione, nel canton Vallese. Sono diversi gli incidenti occorsi la scorsa settimana a militi elvetici.
Adozioni nello Sri Lanka: un sostegno a favore delle vittime
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per un quarto di secolo, le adozioni da parte di coppie svizzere di bambini e bambine nello Sri Lanka sono state contraddistinte da numerose irregolarità.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Berna riconosce le colpevoli omissioni di Confederazione e cantoni nelle adozioni dallo Sri Lanka tra gli anni Settanta e Novanta.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Anche in Svizzera, secondo quanto sta emergendo in queste settimane, sono stati adottati minorenni che non erano stati abbandonati, come rivela un’inchiesta condotta nei Paesi Bassi che ha messo in luce un traffico di bimbi rubati o venduti provenienti dallo Sri Lanka negli anni ’80. È quanto ha vissuto Sara, una giovane madre che negli…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Uno studio getta ombre sulle procedure adottate nei decenni passati per far arrivare bambini e bambine da dieci Paesi lontani.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Portati via alle famiglie, anche neonati, per essere venduti in Paesi lontani con una falsa identità. Alcuni di essi arrivarono in Svizzera.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.