La settimana in Svizzera
Il coronavirus e le sue conseguenze hanno continuato a tenere banco nell'attualità elvetica anche questa settimana. Ma si è parlato anche di plurilinguismo, capolavori dall'origine controversa e del futuro dell'aereo ad energia solare Solar Impulse. Ripercorriamo gli argomenti salienti dei sette giorni appena trascorsi in Svizzera.
I nuovi contagi da coronavirus in Svizzera continuano a toccare quotidianamente cifre preoccupanti. Ma il calo registrato rispetto a inizio novembre rende gli esperti “prudentemente ottimisti”.

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Rallentano i contagi in Svizzera
La pandemia, che colpisce le fasce più anziane della popolazione, sembra aver spinto molte persone a richiedere un testamento biologico.

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Anziani, raddoppiano le richieste di testamenti biologici
La crisi innescata dalla pandemia e le richieste avanzate da più parti non lasciano indifferente il Consiglio federale, che mercoledì ha deciso di proporre con urgenza al Parlamento un incremento degli aiuti finanziari per i casi di rigore fino a 1 miliardo di franchi destinati a chi ancora non ha ricevuto aiuti.

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Pronto un altro miliardo per l’economia
In molti si erano appassionati alla missione Solar Impulse che nel 2016 rese possibile per la prima volta il giro del mondo con un aereo ad energia solare. Non poche sopracciglia si sono aggrottate sentendo dire che la sua tecnologia potrebbe essere usata in ambito militare.

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La seconda vita di Solar Impulse
La pandemia ha dinamizzato il settore della compravendita di oro, specialmente nelle fasce di confine in Svizzera, Paese più permissivo dei suoi vicini in quest’ambito.

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Il virus dell’oro
Tra le problematiche della risposta svizzera alla pandemia che vengono citate più spesso c’è il suo federalismo. Per quale motivo?

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Coronavirus: cantone che vai, regole che trovi
Da Tintoretto a Modigliani, da Rembrandt a Picasso, passando per Cézanne, Van Gogh, Chagall… La collezione Bührle, che riunisce circa 200 opere, è una delle più prestigiose in Svizzera ed è considerata tra le più belle al mondo. Tuttavia, sul lascito dell’uomo d’affari di origine tedesca, arrivato in Svizzera nel 1924, è sempre aleggiato un alone di sospetto.

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Lo spietato opportunismo di Emil Bührle
La Svizzera riconosce quattro lingue nazionali, ma nell’amministrazione federale si parla ancora troppo tedesco. L’italiano è praticamente inesistente mentre il francese cerca di restare a galla.

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Si parla troppo tedesco nell’amministrazione federale
tvsvizzera.it/Zz con RSI

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