La settimana in Svizzera
Anche questa settimana ha tenuto banco in Svizzera la vicenda coronavirus: aumentano i cantoni che hanno imposto l'uso della mascherina e gli effetti della pandemia si sono consolidati nei dati sul Pil, crollato dell'8,2% nel secondo trimestre. Hanno però fatto discutere anche le due inchieste sullo scandalo Autopostale e sulle morti provocate dalla listeria rinvenuta in un formaggio prodotto nel canton Svitto.
La pandemia di coronavirus sta avendo conseguenze anche sugli ultrasecolari istituti della democrazia diretta elvetica. In Appenzello Interno domenica scorsa i cittadini hanno dovuto rinunciare all'Assemblea del popolo (Landsgemeinde): l'elezione di Monika Rüegg nel governo cantonale e l'adozione della riforma fiscale è avvenuta infatti con voto segreto espresso alle urne e non per alzata di mano come vuole la tradizione che resiste appunto in Appenzello Interno e a Glarona.
Con la ripresa dei contagi in Svizzera sempre più cantoni hanno imposto l'uso della mascherina nei negozi. Negli scorsi giorni Vallese e Friburgo si sono allineati Ginevra, Vaud, Giura, Neuchâtel, Basilea e Zurigo nell'obbligo di questa protezione sanitaria preventiva. E nelle ultime anche il governo di Soletta ha annunciato che la stessa prescrizione decorrerà sul suo territorio da giovedì 3 settembre.
Sempre in tema di Covid-19 c'è da registrare il calo record dell'economia elvetica nel secondo trimestre dell'anno. Il Pil è infatti crollato dell'8,2%. Ma secondo gli esperti si tratta di un risultato che è in linea con le attese.
La procura di Svitto ha aperto un procedimento penale dopo gli approfondimenti eseguiti sui decessi per listeriosi riconducibili a un formaggio prodotto in un caseificio di Steinerberg.
L'Uffico della polizia federale ha chiesto il rinvio a giudizio per sei manager della Posta svizzera coinvolti nello scandalo delle irregolarità contabili sulle sovvenzioni pubbliche collegate al servizio di trasporto passeggeri effettuato da Autopostale.
tvsvizzera/spal
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