La settimana in Svizzera
Il viaggio del presidente della Confederazione in Bangladesh, le accuse di corruzione per Novartis in Grecia e lo scandalo di sussidi in eccesso incassati da AutoPostale (in patria). È, in pillole, la settimana in Svizzera.
Alain Berset, in visita ufficiale, ha annunciato lunedì nuovi aiuti ai Rohingya, la minoranza musulmana fuggita in Bangladesh dal vicino Myanmar. Martedì, il presidente della Confederazione ha poi visitato il campo profughi vicino a Cox's Bazar.
Martedì è anche il giorno in cui il ministro greco della Giustizia ha consegnato gli atti di una vasta inchiesta che coinvolge migliaia di medici e dieci politici, che la multinazionale farmaceutica Novartis avrebbe corrotto per gonfiare il prezzo dei suoi medicinali.
Cade intanto un altro mito svizzero: si scopre che l'azienda di trasporto pubblico della Posta, controllata dalla Confederazione, ha indebitamente incassato dallo Stato sussidi per decine di milioni di franchi. Li restituirà, ma c'è molto da chiarire.
Giovedì si è tornato a parlare di Accordo quadro istituzionale tra Svizzera e UE. Concluderlo è un obiettivo sia della Commissione europea sia del governo elvetico. L'intesa è però osteggiata dai cantoni, che a Bruxelles hanno spiegato perché.
In Svizzera, questa settimana, si è parlato infine di un'arma anti-droni, in dotazione alla sicurezza del recente Forum economico mondiale di Davos e sviluppata proprio nel canton Grigioni. È una pistola spara-reti efficace sulle brevi distanze.
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