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Immigrazione illegale: la Germania prevede controlli fissi al confine con la Svizzera

Guardia di frontiera tedesca
Un agente di polizia controlla un ponte ferroviario che collega Germania e Polonia, utilizzato dai migranti per attraversare illegalmente il confine. Keystone / Filip Singer

Berlino ha notificato a Bruxelles che intende introdurre controlli fissi alle frontiere con Svizzera, Cechia e Svizzera.

La misura, che richiede l’approvazione dell’Unione Europea, è voluta per far fronte al forte afflusso di persone che entrano illegalmente in Germania.

“La ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser ha notificato oggi alla Commissione europea i controlli temporanei alle frontiere con la Polonia, la Repubblica Ceca e la Svizzera”, ha annunciato lunedì Berlino in un comunicato.

Finora la Germania, meta privilegiata delle persone migranti provenienti in particolare da Siria e Afghanistan, aveva effettuato controlli fissi solo al confine con l’Austria. Questa misura eccezionale era stata introdotta sulla scia della crisi migratoria del 2015/16.

Per quanto riguarda i controlli alle frontiere con la Polonia, la Repubblica Ceca e la Svizzera, la notifica si applica da lunedì per dieci giorni e può essere prorogata per due mesi, ha indicato il ministero dell’interno.

Per quanto riguarda l’Austria, la Germania ha esteso la notifica per sei mesi a partire dal 12 novembre.

Tra gennaio e l’inizio di ottobre, la polizia tedesca ha contato circa 98’000 arrivi illegali in Germania, una cifra superiore a quella dell’intero 2022 (92’000).

+ “Non è una crisi delle persone migranti, è una crisi gestionale”: l’intervista a Hasni Abidi, esperto di Medio Oriente che analizza le implicazioni dell’ultimo protocollo d’intesa tra l’UE e la Tunisia

Ingorghi stradali

L’idea era nell’aria da tempo, ma il ministero dell’interno tedesco l’aveva respinta per l’impatto sulle persone che si recano a lavorare oltre frontiere e sul commercio. Una simile misura rallenta notevolmente il traffico e crea ingorghi.

Nancy Faeser “ha assicurato a Elisabeth Baume-Schneider [la ministra svizzera responsabile del dossier, ndr] che il traffico di confine sarebbe stato ostacolato il meno possibile”, ha dichiarato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) all’agenzia stampa Keystone-ATS.

Elisabeth Baume-Schneider e Nancy Faeser hanno concordato lunedì di rafforzare la “proficua collaborazione” tra i due Paesi nell’ambito del piano d’azione da attuare nel 2022, che prevede pattugliamenti congiunti e un migliore scambio di informazioni per frenare la migrazione secondaria, ha dichiarato il DFGP. Ciò avverrà in stretta collaborazione con le forze di confine di entrambi i Paesi.

Nell’adottare queste misure, la Germania si basa su un articolo del regolamento Schengen che consente di introdurre controlli alle frontiere interne per un periodo limitato in caso di “grave minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza interna”.

In risposta all’afflusso di migranti degli ultimi mesi, all’inizio di ottobre Berlino ha intensificato i controlli mobili alla frontiera orientale e ha previsto di intensificare i pattugliamenti congiunti con Polonia e Repubblica Ceca.

Nelle ultime settimane, la Polonia, insieme alla Repubblica Ceca e all’Austria, ha intensificato i controlli al confine con un altro vicino, la Slovacchia.

Capacità di accoglienza al limite

L’aumento degli arrivi illegali sta suscitando un acceso dibattito in Germania, la cui capacità di accoglienza si sta esaurendo.

I comuni e le regioni del Paese, che dal febbraio 2022 hanno assorbito anche l’arrivo di un milione di rifugiati ucraini, affermano di essere al limite delle loro capacità.

La situazione sta avvantaggiando l’estrema destra, che una settimana fa ha ottenuto risultati record in due elezioni regionali.

Il cancelliere Olaf Scholz ha recentemente ribadito che “il numero di persone che attualmente arrivano da noi è troppo alto”, presentando misure per accelerare l’espulsione delle persone a cui è stato negato l’asilo.


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