Il meccanismo chiave della politica finanziaria, il freno all'indebitamento, compie 20 anni. È considerato uno strumento efficace per gestire la spesa complessiva della Confederazione. Grazie alla sua introduzione oggi il rapporto debito/PIL della Confederazione è inferiore al 30%.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Votato quasi dall’85% della popolazione alla fine del 2001, il freno all’indebitamento è entrato in vigore nel 2003. Da allora ha dato ottima prova di sé. L’Amministrazione federale delle finanze martedì ha voluto ricordare questo genetliaco in grande stile con un evento.
La “ministra” delle finanze Karin Keller-Sutter ha pronunciato parole d’elogio per questo strumento che garantisce, a suo parere, stabilità finanziaria offrendo nel contempo allo Stato e alla politica la flessibilità necessaria nei momenti di crisi, come è stato dimostrato nel caso della pandemia.
Nel suo intervento, la consigliera federale ne ha approfittato per mettere in guardia coloro che vogliono allentare il freno all’indebitamento: la Svizzera, a detta di Karin Keller-Sutter, è al momento in grado di assumersi i propri debiti, ma ciò potrebbe cambiare rapidamente alla luce delle sfide che le finanze federali devono affrontare.
Presente all’appuntamento anche l’ex consigliere federale Kaspar Villiger – stesso partito di Keller-Sutter -, “padre” del meccanismo, secondo cui il freno all’indebitamento ha dato ottimi risultati, permettendo allo Stato di far fronte agli enormi costi – circa 25 miliardi di franchi – causati dal Covid.
Il freno all’indebitamento è stato introdotto nel 2003 quale risposta agli squilibri emersi nelle finanze federali durante gli anni ’90, un periodo di crisi. Nel giro di pochi anni, i deficit miliardari avevano portato a un forte aumento del debito tanto che, di fronte a questa situazione, si era fatta urgente la necessità di adottare uno strumento fiscale efficace. Nel 2001, chiamati a dire la loro, anche popolo e cantoni accettarono il corrispondente articolo costituzionale con l’84,7% di voti favorevoli.
Grazie all’andamento economico favorevole e al rispetto del freno all’indebitamento, tra il 2003 e il 2019 il debito della Confederazione si è ridotto di circa 27 miliardi, secondo l’AFF. Nonostante l’aumento del debito durante la pandemia, la Svizzera si trova in una posizione invidiabile nel confronto internazionale, con un rapporto debito/PIL inferiore al 30%.
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