Il fondatore della banca Raiffeisen era antisemita
Friedrich Wilhelm Raiffeisen, il fondatore delle prime omonime banche, fece uso di stereotipi ed espressioni offensive contro gli ebrei, ma non ci sono prove che l'antisemitismo abbia avuto un ruolo nell'attività dell'istituto finanziario.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Uno studio che per la prima volta fa luce sulla storia di Raiffeisen ha mostrato che il suo fondatore, Friedrich Wilhelm Raiffeisen, era un antisemita. L’indagine è stata avviata dopo che, nel maggio del 2023, un comitato ha chiesto di rinominare la Raiffeisenplatz di San Gallo perché vi erano indizi che Friedrich Wilhelm (1818-1888), il fondatore del movimento cooperativo tedesco dallo stesso nome, avesse opinioni antisemite.
Per chiarire se queste posizioni abbiano influenzato anche le organizzazioni Raiffeisen svizzere, la seconda banca elvetica ha commissionato un rapporto di ricerca indipendente all’Archivio di storia contemporanea del Politecnico federale di Zurigo, si legge in una nota diffusa giovedìCollegamento esterno. Il team ha analizzato la storia del movimento nella Confederazione dai suoi albori fino al 1950.
Uso di stereotipi
La ricerca mostra che Raiffeisen fece uso di formulazioni e stereotipi antisemiti, ma poi ne prese chiaramente le distanze intorno al 1880. Questi parlava ad esempio di “usura ebraica”, cliché che venne adottato anche dai rappresentanti elvetici della banca. Essi ripresero il racconto secondo cui il fondatore del movimento avrebbe liberato gli agricoltori tedeschi dallo sfruttamento da parte degli “ebrei”.
Inoltre, secondo il rapporto, alcuni riformatori sociali cattolici conservatori che diffusero le Casse Raiffeisen in Svizzera all’inizio del XX secolo (il primo sportello aprì a Bichelsee, nel canton Turgovia, nel 1900) avevano forti pregiudizi antisemiti. Malgrado ciò, non ci sono prove che tutto questo abbia condizionato le attività e nemmeno l’idea che la banca fosse basata sul perseguimento di obiettivi contro gli ebrei.
L’istituto di credito afferma che, grazie allo studio, ora è stata colmata una lacuna nella ricerca, contribuendo a una presentazione più trasparente degli eventi. Il gruppo prende inoltre le distanze dalle dichiarazioni antisemite degli esponenti dell’epoca. Il documento che racconta la storia aziendaleCollegamento esterno è consultabile dal pubblico sul sito web dell’istituto.
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