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Il “collo da cellulare” mina la nostra salute

Due scolari guardano uno smartphone.
Il "collo da cellulare", nota anche come "sindrome tecnologica", è ormai noto in ortopedia e chirurgia traumatologica. © Keystone / Christian Beutler

Guardare troppo lo smartphone fa male alla colonna vertebrale cervicale. Secondo uno studio dell'università di Fujian (Cina), ripreso dall'Aargauer Zeitung, uno sguardo al proprio telefonino può caricare di decine di chili il collo e a lungo andare possono emergere problemi alla schiena, mal di testa e altro ancora.

I ricercatori asiatici hanno osservato un boom dei casi di dolore al collo tra gli studenti di tutto il mondo a causa della diffusione dello studio da casa durante la pandemia. Il “collo da cellulare”, nota anche come “sindrome tecnologica”, è ormai noto in ortopedia e chirurgia traumatologica.

Si tratta di un’espressione usata per descrivere la tensione della colonna vertebrale dovuta dall’uso eccessivo di smartphone. La condizione si verifica quando gli utenti di telefoni cellulari trascorrono ore con la testa a penzoloni, guardando il display in una postura innaturale che a lungo andare mette a dura prova il collo e l’intera schiena, spiega David Greuzinger, esperto presso lo studio Kieser all’aeroporto di Zurigo, in dichiarazioni riportate dalla testata argoviese.

Quando la colonna vertebrale cervicale è piegata in avanti di circa 30 gradi il collo è sottoposto a 18 chilogrammi invece dei 4-6 chilogrammi di peso della testa. Più la testa è inclinata in avanti, maggiore è la sollecitazione. Quando si guarda casualmente il cellulare di solito si abbassa la testa di 60 gradi, esercitando una forza di oltre 27 chilogrammi.

Se questa postura viene mantenuta spesso e a lungo, i muscoli, i tendini e i dischi intervertebrali vengono sottoposti a una notevole pressione e la colonna vertebrale cervicale viene sovraccaricata. Secondo Greuzinger, la conseguenza diretta del “collo da cellulare” è la tensione dei muscoli delle spalle e del collo. Ne conseguono dolori in quest’area, mal di testa o, in casi estremi, segni come l’usura del disco e l’artrosi.

Che fare? La prima opzione consiste nel ridurre le sollecitazioni dei muscoli del collo, ad esempio evitando di usare dispositivi elettronici o riducendo al minimo lo sforzo adottando una postura migliore. Tuttavia, Greuzinger nutre dei dubbi riguardo a questo approccio: quasi nessuno è in grado di mantenere una postura perfetta per ore e ore o di fare a meno dei dispositivi mobili.

Pertanto, a suo avviso l’unica prevenzione praticabile è quella di aumentare la resistenza dei muscoli del collo attraverso un allenamento mirato. Lo specialista invita alla cautela: la colonna cervicale è una struttura delicata e si possono commettere molti errori durante l’allenamento. A suo avviso è quindi meglio affidarsi alla supervisione di un esperto.


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