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I molinari tornano a manifestare un anno dopo

I resti del centro autogestito il Molino di Lugano
Quello che hanno trovato i giovani autonomi il giorno dopo la distruzione del loro centro. Accadeva esattamente un anno fa. Keystone / Francesca Agosta

A un anno dalla demolizione parziale dell'ex Macello di Lugano, sabato è stata organizzata una manifestazione di protesta. Un centinaio di persone hanno così percorso le vie della città, all'insegna dello slogan "sgomberate i nostri sogni, occupiamo i vostri incubi!".

Partito dal cimitero, il corteo ha fatto una tappa davanti alla sede della Lega in via Monte Boglia, per poi confluire nei pressi della sede dell’ex Macello, dove è stata organizzata una festa.

Un manifestante ai microfoni della RSI ricorda che dopo un anno “nessuno si è ancora assunto la responsabilità della demolizione” e che “questa giornata è un tentativo per ribadire che noi siamo ancora in strada, saremo ancora da altre parti. La domanda è: dove sono loro in tutto questo?”. Il riferimento è alle autorità comunali, e all’assenza ormai pressoché totale di dialogo.

Il 29 maggio dello scorso anno (era sabato) cominciavano gli eventi che hanno portato alla demolizione nel cuore della notte di una parte dell’ex Macello di Lugano. Un anno dopo, la ricerca di una nuova sede per l’autogestione luganese sembra un tema dimenticato: a livello cantonale, da allora nulla si è più mosso, anche per via dell’inchiesta che era stata aperta per far luce sulle dinamiche dell’abbattimento dell’edificio (conclusa in dicembre con un decreto di abbandono).

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