Sulle Alpi vodesi molti albergatori non riescono a vendere le loro strutture per mancanza di acquirenti.
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tvsvizzera.it/mrj
Nella zona di Les Diablerets, nelle Alpi Vodesi (dove si trova anche il comprensorio Glacier 3000, nel quale è stata inaugurata lo scorso anno una delle piste da sci più ripide del mondo) ci sono una decina di alberghi che cercano acquirenti da diversi anni. Il mercato immobiliare è cambiato e sono in molti a sostenere che sarebbe più facile vendere se fosse possibile trasformare queste strutture in appartamenti. Una trasformazione che però è spesso contestata dalle autorità.
Intanto c’è chi abbassa i pezzi: l’Hotel du Chamois di L’Étivaz (canton Vaud) era stato messo sul mercato tre anni fa al prezzo di 2 milioni di franchi, che oggi sono diventati 1,3 milioni. Una situazione frustrante per la direttrice Leila Mollien: “È molto frustrante perché ogni volta che c’è una visita ci pensiamo che sia la volta buona. Poi però… puff! si sgonfia tutto come un soufflé al formaggio!”, dice ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI. Il Chamois è nelle mani della famiglia Mollien da quattro generazioni, ma la figlia più giovane non vuole rilevare l’attività.
Non è però solo un problema generazionale: la carenza di personale, l’aumento dei costi energetici e la neve sempre più rara sono fattori che fanno desistere i potenziali investitori. Inoltre, spesso la legge locale impone che gli alberghi debbano rimanere tali anche dopo il cambiamento di proprietà.
È quanto capita a Les Diablerets, come spiega il sindaco del comune di Ormont-Dessus, Christian Reber: “Nel suo piano direttore, 20 anni fa, il Municipio ha introdotto regole che impediscono la trasformazione degli alberghi in appartamenti, cosa molto dannosa per una stazione come la nostra”.
L’ultima vendita nella zona è avvenuta due anni: la società Glacier 3000, che gestisce gli impianti di risalita, ha acquistato un hotel 4 stelle, nella cui ristrutturazione saranno investiti nei prossimi tre anni 22 milioni di franchi. ” Per noi è importante mantenere viva la stazione. Chiudere questo albergo sarebbe stato negativo per Les Diablerets”, dice il direttore di Glacier 3000 Bernhard Tschannen.
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