Sancita per legge l’educazione non violenta dei figli
I genitori non devono ricorrere alle punizioni corporali quando educano la prole.
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I genitori dovrebbero educare i propri figli senza ricorrere alla violenza.
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La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) che ha approvato (21 voti a 3) un progetto di modifica del Codice civile (CC) in tal senso preparato dal Consiglio federale, auspica un’educazione dei figli priva di violenza.
La bozza governativa prevede di dichiarare esplicitamente inammissibile il ricorso alla violenza nell’educazione, in particolare di vietare le punizioni corporali e altri trattamenti degradanti, spiega una nota odierna dei servizi parlamentari.
La CAG-N condivide l’opinione del governo secondo cui una simile regolamentazione potrebbe lanciare un chiaro segnale e contribuire a promuovere l’educazione non violenta in Svizzera. Introdurre tale principio nel CC permetterebbe inoltre ai genitori, ma anche ai consultori e agli assistenti sociali, di avere chiarezza e segnerebbe l’impegno della Svizzera contro la violenza nell’educazione.
Il progetto governativo
Il messaggio dell’esecutivo, che realizza una mozione adottata dal parlamento, che risale al settembre scorso. Nel proporre i relativi cambiamenti di legge, il Consiglio federale intende però preservare l’autonomia dei genitori nell’educare la prole e non propone alcun metodo educativo specifico.
Già ora, stando al governo, è vietato per legge ai genitori di ricorrere alla violenza nell’educazione dei figli: il diritto penale e le disposizioni sulla protezione dei minori del CC tutelano i figli dalla violenza in famiglia. La principio dell’educazione non violenta va però ora sancito espressamente per legge.
Invece di proporre un metodo educativo specifico, l’esecutivo vuole potenziare la prevenzione ampliando le attuali offerte di consulenza e aiuto a bassa soglia per genitori e figli che in parte differiscono da regione a regione, migliorandone l’accesso.
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La Svizzera fa parte di quei Paesi che ancora non hanno vietato esplicitamente le punizioni corporali sui figli. Il dibattito sul tema è vivo.
I Cantoni dovranno provvedere affinché, in caso di difficoltà in ambito educativo, gli interessati abbiano a disposizioni sufficienti consultori e altre offerte di sostegno. L’obiettivo è offrire consulenza alle famiglie in ambito educativo e, se occorre, contribuire a superare i conflitti.
Allo scopo di ottenere l’effetto auspicato, il Consiglio federale intende accompagnare l’entrata in vigore della modifica di legge con misure di informazione e sensibilizzazione su scala nazionale cui parteciperà anche la Confederazione.
Alcuni dati
Secondo uno studio condotto dall’università di Friburgo nel 2023, circa 32 mila bambini in Svizzera hanno subito almeno una volta violenze fisiche con oggetti da parte dei loro genitori.
Stando alla ricerca, realizzata su un campione di 1’605 padri e madri, un fanciullo su dieci è già stato punito con uno schiaffo e 48 mila sono già stati messi sotto l’acqua fredda. Un numero ancora maggiore di bimbi è già stato insultato, umiliato o chiuso in camera per lunghi periodi dai genitori.
Nel dicembre 2022, le Camere federali avevano accolto una mozione della consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (Centro) con la quale si chiede che il diritto all’educazione non violenta venga iscritto nel Codice Civile.
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