La televisione svizzera per l’Italia

La violenza contro i bambini deve essere espressamente vietata

Il governo svizzero vuole inserire la violenza sui bambini nel codice civile svizzero.
Il Consiglio federale ha annunciato mercoledì l'apertura di un processo di consultazione per una corrispondente modifica del codice civile, che si concentrerà sulle pratiche di prevenzione. Keystone / Nicolas Armer

Il Consiglio federale fa un ulteriore passo avanti nella lotta contro la violenza sui bambini: vuole ancorare esplicitamente il principio dell'educazione non violenta nel Codice civile svizzero. Oltre agli schiaffi e alle altre punizioni corporali, sono compresi anche gli abusi psicologici.

L’Esecutivo ha annunciato mercoledì l’apertura di un processo di consultazione per una corrispondente modifica del Codice civile (CC). L’obiettivo è quello di rafforzare in particolare i processi di prevenzione.

Già secondo il diritto vigente non è consentito ricorrere alla violenza contro i bambini nel contesto educativo familiare, ricorda l’Esecutivo, aggiungendo che i minori sono tutelati dal diritto penale. Di recente il legislatore ha inoltre esteso i diritti e gli obblighi di avviso in caso di minaccia al bene del minore, rafforzando la protezione del bambino sul piano civile.

Altri sviluppi
Bambini che giocano.

Altri sviluppi

Un’educazione senza schiaffi

Questo contenuto è stato pubblicato al La Svizzera fa parte di quei Paesi che ancora non hanno vietato esplicitamente le punizioni corporali sui figli. Il dibattito sul tema è vivo.

Di più Un’educazione senza schiaffi

Secondo il comunicato stampa, la nuova disposizione dovrebbe indicare esplicitamente che i genitori devono educare figli e figlie “senza ricorrere a punizioni fisiche e ad altre forme di violenza degradante”. Si tratta di un principio guida e di un chiaro segnale che la violenza non sarà tollerata. Il processo di consultazione durerà fino al 23 novembre 2023.

L’importanza della prevenzione

Parallelamente, nel suo progetto il Consiglio federale vuole rafforzare la prevenzione. Le attuali offerte di consulenza e aiuto  per genitori e figli, in parte differenti a seconda della regione, vanno ampliate e l’accesso a esse va migliorato, scrive.

I Cantoni sono chiamati a provvedere affinché, in caso di difficoltà nell’educazione, vi siano sufficienti consultori a disposizione delle persone interessate, allo scopo di offrire consulenza preventiva a genitori e figli sulle questioni educative e, se necessario, fornire sostegno per risolvere i conflitti.

Stando a diversi studi effettuati a livello internazionale, il radicamento dell’educazione non violenta nella legge consente di modificare durevolmente il comportamento educativo dei genitori e ridurre l’accettazione della violenza, conclude il Consiglio federale.

Contenuto esterno


Attualità

topo da laboratorio

Altri sviluppi

Il Consiglio federale respinge l’iniziativa che chiede la fine della sperimentazione sugli animali

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Governo svizzero ritiene che uno stop alla sperimentazione animale avrebbe gravi conseguenze per la salute. Per questo motivo ha respinto, senza presentare un controprogetto, l'iniziativa popolare "Sì a un futuro senza esperimenti sugli animali".

Di più Il Consiglio federale respinge l’iniziativa che chiede la fine della sperimentazione sugli animali
keith kellogg

Altri sviluppi

Prima visita di Keith Kellogg in Ucraina

Questo contenuto è stato pubblicato al L’inviato speciale degli Stati Uniti per Russia e Ucraina, il generale Keith Kellogg è arrivato mercoledì a Kiev per la sua prima visita nel Paese.

Di più Prima visita di Keith Kellogg in Ucraina
candele votive al papa davanti all'ospedale dove è ricoverato

Altri sviluppi

Preoccupano le condizioni di salute del Papa

Questo contenuto è stato pubblicato al Cresce l’apprensione per le condizioni di Papa Francesco, ricoverato da venerdì all’ospedale Gemelli di Roma.

Di più Preoccupano le condizioni di salute del Papa
persona con tshirt con scritta servizio civile sulla manica

Altri sviluppi

Il Governo adotta uno studio sui motivi del passaggio dal servizio militare a quello civile

Questo contenuto è stato pubblicato al Dubbi sull'utilità dell'esercito e sulla conciliabilità fra vita militare e civile. Sono due delle principali ragioni invocate da chi lascia le forze armate per passare al servizio civile. Lo svela un'analisi realizzata dall'Aggruppamento Difesa, di cui mercoledì il Consiglio federale ha preso nota.

Di più Il Governo adotta uno studio sui motivi del passaggio dal servizio militare a quello civile

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR