Un Piranha del produttore svizzero Mowag.
Keystone / Laurent Gillieron
Uno scambio di blindati Piranha elvetici tra Danimarca e uno Stato baltico che poi a sua volta li avrebbe girati all’Ucraina senza chiedere il permesso alla Svizzera. Lo hanno scoperto hacker russi che hanno pubblicato un documento interno della Confederazione.
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tvsvizzera.it/fra con keystone-ATS
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha confermato l’autenticità del documento, pubblicato sul canale di messaggi Telegram del gruppo di hacker russi Joker DPR mercoledì sera, che parla di un possibile scambio di blindati Piranha a favore dell’Ucraina.
Il foglio della SECO, in parte confidenziale, parla di possibili piani in relazione a uno scambio di panzer di fabbricazione svizzera per sostenere ulteriormente l’Ucraina nella guerra contro la Russia: la Danimarca potrebbe fornire i Piranha a uno Stato baltico che a sua volta li invierebbe in Ucraina. Tuttavia, la SECO non ha ricevuto alcuna richiesta concreta per questa trattativa, permesso necessario per la riesportazione di armi.
Secondo la SECO, il documento era stato messo a disposizione di uffici dell’Amministrazione federale e delle ambasciate all’estero come convenzione linguistica da usare in contesti esteri. Il portavoce ha spiegato che l’indiscrezione non è problematica in termini di contenuto dato che è una versione risalente all’inizio del 2023 e che le informazioni in essa contenute erano già state pubblicate.
Per il momento non è chiaro come il documento sia finito nelle mani degli hacker, i quali hanno affermato di aver trovato il documento svizzero in un’e-mail di un membro dell’esercito di Kiev. Gli ucraini, a loro volta, lo avevano ricevuto dai servizi segreti statunitensi.
La SECO ha aperto un’indagine. Il suo portavoce ha dichiarato che la questione è stata presa “molto seriamente”.
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