Crediti Covid, arrestato il presidente dell’hockey femminile di Lugano
L'esistenza della squadra femminile di hockery di Lugano ormai è appesa a un filo.
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Un imprenditore di 44 anni, neopresidente della squadra di hockey su ghiaccio femminile della Ladies di Lugano, è stato arrestato il 31 agosto, accusato di una serie di reati finanziari commessi attraverso diverse società nel corso di più anni.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
La notizia è giunta tramite un comunicato di polizia e ministero pubblico. La misura è già stata confermata dal giudice dei provvedimenti coercitivi.
In particolare, l’uomo (cittadino straniero domiciliato nel Luganese) si sarebbe servito delle società, poi fallite, per contrarre debiti che sapeva di non poter pagare e finanziare così uno stile di vita costoso che non avrebbe potuto altrimenti permettersi. Inoltre, avrebbe fornito false informazioni per ottenere un credito Covid di 400’000 franchi garantito dalla Confederazione.
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Le principali ipotesi di reato sono quelle di truffa, bancarotta fraudolenta, cattiva gestione, diminuzione dell’attivo in danno dei creditori, omissione della contabilità, falsità in documenti e riciclaggio di denaro. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore generale sostituto Andrea Balerna.
Squadra femminile in pericolo
Sono dunque nubi nerissime quelle che si sono addensate nel cielo del Ladies Team Lugano. Difficoltà finanziarie importanti stano infatti mettendo a rischio la partecipazione della squadra al massimo campionato femminile di hockey su ghiaccio che scatterà il prossimo 16 di settembre.
Rilevata in extremis da un nuovo gruppo che fa capo all’imprenditore arrestato, la società non sarebbe infatti stata in grado negli ultimi mesi di tenere fede agli impegni presi con giocatrici, staff tecnico e fornitori di servizi.
Ora, dopo l’arresto dell’imprenditore, si capiscono le difficoltà della società che ormai dovrebbe scomparire. Sarebbe la chiusura tristissima di una storia gloriosa, un finale non nuovo, purtroppo, nella recente storia dello sport ticinese.
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