Quattro anni di carcere al principale imputato e tre anni e quattro mesi al coimputato. Quanto è emerso è stato giudicato il caso più grave scoperto in Ticino.
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tvsvizzera.it/fra
Si è concluso con due condanne il processo per il più grave caso di illeciti relativi ai crediti Covid emerso in Ticino. La corte ha riconosciuto infatti entrambi gli imputati colpevoli di ripetuta truffa e falsità in documenti. Un 60enne italiano, considerato la mente dei raggiri, è stato condannato a 4 anni di carcere. Tre anni e 4 mesi sono invece stati inflitti al coimputato, un dentista italiano di 46 anni.
“La loro colpa è gravissima – ha detto il giudice Amos Pagnamenta – perché hanno agitato con egoismo inqualificabile e perché hanno approfittato nel modo più odioso di fondi pagati dai cittadini per aiutare chi aveva bisogno”. Il giudice che ha ordinato per entrambi l’espulsione dalla Svizzera.
La procura, che li accusava di aver intascato indebitamente un milione e mezzo di franchi, aveva chiesto per il primo una pena di 5 anni e per il secondo una di 4 anni di detenzione.
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