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Cantieri fermi a partire dai 33 gradi

Operaio si disseta in un cantiere.
Si sono intensificati i periodi di canicola negli ultimi anni e le parti sociali corrono ai ripari. Keystone / Jean-Christophe Bott

Intesa di massima tra sindacati e costruttori sulle misure di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori durante le ondate di caldo torrido.

Nel settore dell’edilizia le parti sociali si muovono insieme contro il crescente problema della canicola, chiedendo una protezione della salute dei lavoratori efficace e facilmente attuabile.

A partire da una temperatura di 33 gradi l’attività dei cantieri dovrebbe essere interrotta, mentre i committenti sono chiamati ad accettare termini di consegna dei lavori più lunghi, senza esigere alcuna penale.

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Intensificazione della canicola

Negli scorsi anni si è assistito a un aumento dei periodi di caldo estremo in estate, affermano in un comunicato congiunto Unia, Syna e Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC).

Secondo la SUVA svolgere lavori fisici pesanti in condizioni di caldo estremo e sotto il sole cocente non è solo faticoso, ma comporta anche un aumento del rischio di infortuni, colpi di calore e altri problemi di salute.

“Le parti sociali dell’edilizia – si legge nella nota – condividono la volontà di proteggere la salute dei lavoratori edili: hanno quindi deciso di creare condizioni quadro chiare e facilmente gestibili”.

Misure graduali

Concretamente viene proposto un approccio per gradi: finché è possibile i lavori dovranno proseguire e anche gli operai saranno chiamati ad assumersi la loro responsabilità individuale, utilizzando costantemente i dispositivi di protezione, ma a partire da una determinata temperatura i lavori all’aperto eseguiti in luoghi non costantemente ombreggiati dovranno essere interrotti.

Questo avverrebbe “quando MeteoSvizzera prevede in modo oggettivo e localizzato una temperatura di 33 gradi e oltre”.

Termini di consegna prorogati

“In questi casi – affermano Unia, Syna e SSIC  – i committenti edili e le imprese generali devono prorogare di conseguenza i termini di consegna dei lavori e rinunciare a far valere le penali, che costringono le imprese edili a scegliere tra la protezione della salute e il rigoroso rispetto delle scadenze”.

Obiettivo delle parti sociali è ancorare questi parametri di riferimento all’interno di disposizioni di validità generale.

Necessità di norme generali

A tal fine hanno invitato rappresentanti di committenti edili, imprese generali, autorità e SUVA a partecipare a una tavola rotonda. Come primo passo, tutte le parti interessate hanno espresso la loro disponibilità a collaborare in vista di una soluzione.

Le discussioni proseguiranno nei prossimi mesi. Parallelamente a questi sforzi i sindacati e il padronato intendono anche intervenire a livello politico: “l’obiettivo è migliorare il quadro normativo in materia, affinché il rispetto costante della protezione della salute venga premiato e non penalizzato”.

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