Bimbi delle coppie omosessuali, figli di un dio minore
Fecondazione assistita eterologa, maternità surrogata, adozione. Sono tutti modi per diventare genitori, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Però, da un punto di vista legislativo, non è sempre chiaro cosa si possa o non si possa fare e soprattutto non sono chiari i diritti dei bambini. Il tutto diventa ancora più complicato quando si tratta dei diritti delle famiglie arcobaleno. Vediamo di fare chiarezza tra Italia e Svizzera.
A metà marzo la Commissione Politiche europee del Senato italiano ha bocciato la proposta di regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie omosessuali e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. La risoluzione della maggioranza – contraria alla proposta di regolamento e presentata – è passata con 11 voti favorevoli e 7 contrari.
È un documento unico in grado di provare la filiazione dei minori e garantire ai genitori residenti in Unione europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli in tutti gli Stati membri. Se il Governo italiano darà seguito all’indicazione della Commissione, l’Italia avrebbe la possibilità di bloccare il percorso legislativo della proposta di regolamento europeo di filiazione, dato che in base all’articolo 81 del Trattato sul funzionamento dell’UE, le misure che riguardano il diritto di famiglia e che hanno implicazioni transnazionali, richiedono l’unanimità dei Paesi membri.
Di cosa si tratta? Detto in poche parole, l’Italia non vuole riconoscere i diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. Oltre alla bocciatura in Commissione, una circolare del ministero dell’Interno vieta la trascrizione nei registri delle anagrafi comunali dei figli di coppie omogenitoriali.
Come viene regolata questa questione nella Confederazione? Vediamo differenze e similitudini tra Italia e Svizzera. (Le risposte sulla situazione in Svizzera sono state coordinate con Federico De Angelis e Sara Nota dell’associazione Imbarco ImmediatoCollegamento esterno).
Fecondazione assistita eterologa
La fecondazione eterologa in Italia non pone problemi per le coppie eterosessuali. In Svizzera, per contro, è permessa unicamente la donazione di sperma. La donazione di ovuli resta vietata, anche se il Parlamento l’autunno scorso ha incaricato il Governo federale di elaborare le basi normative per legalizzare la donazione di ovociti.
++La donazione di ovociti sarà legalizzata in Svizzera.
Una volta nato, il bambino è figlio di ambedue i genitori, anche del genitore senza ascendenza biologica. Sia in Italia sia in Svizzera.
Altro discorso per quanto riguarda le coppie omosessuali. La fecondazione eterologa non è permessa a una coppia di lesbiche. Per avere un figlio o figlia queste ultime devono andare all’estero. Soprattutto in Spagna.
In Svizzera sono riconosciute entrambe mamme al momento della nascita solo se la fecondazione eterologa viene fatto in un centro svizzero.
In Svizzera da quando è stata accettata l’iniziativa popolare “matrimonio per tutti” nel settembre 2021, le coppie sposate di lesbiche hanno accesso alla fecondazione eterologa.
Per le italiane, una volta la fecondazione assistita ha dato il suo frutto, se il bambino nasce in uno dei Paesi europei che permettono la fecondazione assistita, le due donne diventano entrambe genitrici. Se invece nasce in Italia, il neonato “perde” una genitrice e viene registrata solo la madre che ha partorito. Per eliminare questa ingiustizia, già nel gennaio del 2021 la Corte costituzionale italiana ha sancito che la situazione è inaccettabile, perché discrimina i bambini. Ma resta il vuoto legislativo.
In Svizzera le coppie di donne che intraprendono il percorso della fecondazione assistita eterologa sono riconosciute entrambe mamme al momento della nascita solo se il trattamento viene fatto in un centro svizzero. Se il trattamento viene eseguito all’estero, viene riconosciuta genitore solo la mamma biologica, mentre la moglie dovrà seguire il percorso lungo dell’adozione del figlio del partner.
Maternità surrogata sempre vietata
La maternità surrogata è vietata sia in Italia sia in Svizzera. La pratica che una donna porta avanti una gravidanza di un bambino concepito con l’ovulo di una donatrice (di una delle madri nel caso di coppie lesbiche) e il seme di un donatore (di uno dei padri, nel caso delle coppie gay) è vietata sia per le coppie eterosessuali sia per quelle omosessuali.
La maternità surrogata è vietata per tutti sia in Italia sia in Svizzera.
Si può però accedere a questa pratica all’estero, solo in Canada e Stati Uniti nel caso di genitori omosessuali.
Sebbene nella maggioranza dei Paesi europei la maternità surrogata sia vietata, molti Paesi riconoscono comunque i bambini che nascono da una madre surrogata. Questo perché i figli non devono pagare le colpe dei genitori.
In Italia la Corte di Cassazione recentemente ha vietato la trascrizione automatica per questi bambini e indicato la strada dell’adozione in casi particolari perché ritiene la maternità surrogata “contraria all’ordine pubblico”.
++ Devo procedere all’adozione dei miei figli nati da una madre surrogata?Collegamento esterno
In Svizzera, la donna che partorisce è sempre considerata la madre legale. Essendo la maternità surrogata vietata, la madre genetica (che ha dato l’ovulo) non può riconoscere il figlio portato da una madre surrogata. Viene però riconosciuto come genitore il padre biologico. L’altro genitore ha la possibilità di diventarlo ricorrendo all’adozione del figlio del partner.
Chi può adottare?
In Italia possono adottare un figlio le coppie eterosessuali sposate e dal 2019, in casi particolari, anche le persone single. Le coppie omosessuali non possono adottare un bambino.
L’adozione del “configlio” (ovvero il figlio della o del partner) all’interno di coppie omosessuali non è riconosciuta a livello legislativo ma è stata riconosciuta per via giurisprudenziale nel 2014. Non si tratta dunque dell’adozione “classica”. Non è un semplice atto amministrativo, ma un procedimento fatto davanti al Tribunale dei minori.
++Le coppie omosessuali possono adottare?Collegamento esterno
Secondo una sentenza della Corte di CassazioneCollegamento esterno, è riconosciuta infine l’adozione all’estero di un bimbo da parte di una coppia omosessuale a patto che alla base non ci sia un accordo di surrogazione di maternità con i genitori biologici. La richiesta di trascrizione, secondo questa sentenza, è stata resa ammissibile poiché l’orientamento sessuale non incideva sull’idoneità all’assunzione di responsabilità genitoriale.
Altri sviluppi
Dal primo luglio tutti si possono sposare
In Svizzera la situazione è diventata più chiara nell’ultimo anno. In generale, l’adozione era riservata alle sole coppie sposate eterosessuali e a determinati condizioni anche ai single. Dal 2018 le coppie di omosessuali e le coppie conviventi possono adottare i figli dei propri partner. L’adozione è infine diventata possibile anche per le coppie omosessuali dal primo luglio del 2022, da quando cioè è entrata in vigore la legge dopo l’accettazione popolare dell’iniziativa “Matrimonio per tutti”.
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