Beat Jans in Belgio ha discusso del patto sulla migrazione

A margine di una conferenza in Belgio, il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia ha dichiarato che l'accordo dovrebbe limitare l'immigrazione illegale.
Il consigliere federale Beat Jans ha discusso tra lunedì e martedì l’attuazione del patto sulla migrazione e l’asilo con i ministri europei. A margine di una conferenza tenutasi a Gand, in Belgio, il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha asserito che il patto rappresenta un progresso dal punto di vista elvetico.
Stando a quanto ha riferito dal socialista basilese, l’accordo dovrebbe rallentare l’immigrazione illegale negli Stati dello spazio Schengen. Ha poi dichiarato all’agenzia Keystone-ATS che la Svizzera non deve rivedere completamente le sue procedure di attuazione e che l’obiettivo è quello di armonizzare i vari dati e processi con l’Unione Europea. Le informazioni, come le impronte digitali o i tratti del viso per il riconoscimento facciale, dovranno essere raccolte e scambiate tra gli Stati Schengen e ciò semplificherà i processi per la Confederazione.
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All’inizio di aprile, il Parlamento europeo ha approvato una riforma nel settore dell’asilo e della migrazione, la quale prevede che le procedure di asilo si svolgano alle frontiere esterne dell’area Schengen.
È previsto anche un cosiddetto meccanismo di solidarietà per alleggerire l’onere che grava in particolare sui Paesi meridionali di confine. La Svizzera può prendervi parte, ma non è tenuta a farlo. Jans ha dichiarato che il Consiglio federale deciderà in maniera ponderata. Ha poi aggiunto che, in passato, è stato dimostrato il vantaggio che la Confederazione può trarre quando sostiene altre nazioni.

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