Ci sarà un po' di Svizzera nel Siri del futuro.
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Apple vuole accelerare sullo sviluppo di un proprio modello di intelligenza artificiale, conosciuto come "LLM Siri". Lo ha detto Mark Gurman di Bloomberg, esperto conoscitore di fatti che riguardano la Mela.
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Il motivo sarebbe un’accoglienza tiepida da parte degli utenti verso Apple Intelligence, l’ecosistema di IA generativa che la compagnia ha reso disponibile, anche in italiano, sui suoi dispostivi. Secondo Gurman, l’azienda è al lavoro, insieme al suo team di IA a Zurigo, su una nuova architettura che “si baserà su un motore generativo interno”.
Oggi, Apple si affida a ChatGpt per alcune risposte fornite su iPhone, iPad e computer Mac abilitati, mentre abilita con algoritmi interni la creazione di testi o di immagini a partire da indicazioni testuali. Gurman aveva già riferito a novembre i piani della Mela di realizzare un assistente avanzato, un Siri di nuova generazione, proprio per rispondere ai vari Google Gemini, Copilot e ChatGpt.
Parallelamente a questi sviluppi tecnologici, si registrano anche cambiamenti a livello organizzativo. A quanto pare, il responsabile dell’intelligenza artificiale di Apple John Giannandrea non sarebbe più direttamente coinvolto nei progetti di sviluppo prodotto legati a Siri e alla robotica, essendo stato riassegnato ad altri ruoli. Stando alle indiscrezioni raccolte da Gurman, la compagnia ha discusso un suo possibile avvicinamento alla pensione, sebbene vi siano preoccupazioni sulla potenziale partenza di ricercatori e ingegneri che lo stesso manager ha portato in azienda.
Apple sta lavorando anche per adeguarsi alle normative europee sulle piattaforme digitali. Ancora Bloomberg afferma che presto la società darà agli utenti in Unione Europea la possibilità di impostare un assistente vocale di terze parti al posto di Siri, ai sensi del Digital Markets Act.
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