Un salario minimo di 5'000 franchi al mese per le donne: è la rivendicazione del sindacato UNIA in occasione dell'odierna giornata dello sciopero delle donne.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
In occasione dello sciopero delle donne, in tutta la Svizzera le protagoniste di questa giornata sono scese in piazza: in diverse città le associazioni femministe hanno chiamato a manifestare per affermare i propri diritti. La principale manifestazione nazionale avrà luogo a Berna, con un corteo che inizierà alle 18 e azioni sulla Piazza federale.
Tra le richieste avanzate spicca quella del sindacato UNIA che chiede un salario minimo di 5’000 franchi per le lavoratrici. A queste viene fatto intendere che il loro lavoro vale meno rispetto a quello degli uomini e ciò le fa giustamente “arrabbiare”, ha dichiarato la presidente di UNIA Vania Alleva a Berna, prima di aggiungere che è incredibile che le donne in Svizzera guadagnino in media ancora 1’500 franchi in meno al mese rispetto agli uomini.
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Le disparità salariali tra i sessi sono persistenti, denuncia il sindacato in un comunicatoCollegamento esterno, e il 44% delle donne che hanno completato un apprendistato guadagna meno di 5’000 franchi.
I compensi nelle professioni prevalentemente femminili sono sistematicamente troppo bassi. Di conseguenza, le donne vivono con preoccupazioni finanziarie, dipendono da altri e trascorrono l’età pensionabile in povertà perché le loro rendite sono troppo basse. Secondo il sindacato, le prospettive non migliorano con la riforma del regime della previdenza per la vecchiaia.
“Manifestiamo per la parità di salario, di trattamento e di diritti per tutti, e contro gli attacchi alle donne e alle minoranze di genere sul lavoro, nella vita privata, in politica e persino nella cultura”, ha sostenuto dal canto suo il sindacato Syna in una notaCollegamento esterno.
Una politica di uguaglianza
Alliance F, la più grande organizzazione femminile svizzera, chiede una politica di uguaglianza più convincente: una migliore protezione contro la violenza nei confronti di donne e ragazze, parità di retribuzione a parità di lavoro e migliori condizioni quadro per conciliare lavoro e vita familiare. L’associazione ricorda inoltre che ogni due settimane nella Confederazione una donna viene uccisa dal marito, dall’ex marito, dal partner, dal figlio, dal fratello o dal padre.
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