Macri sconfitto alle primarie in Argentina
In Argentina, il presidente Mauricio Macri ha subito una netta sconfitta alle primarie che si sono svolte domenica, in vista delle elezioni presidenziali del 27 ottobre. La coalizione 'Fronte di tutti' del candidato d'opposizione peronista Alberto Fernandez e dell'ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha raccolto 10,6 milioni di voti (il 48,86%) mentre la coppia Macri-Miguel Angel Pichetto ('Uniti per il cambiamento') ha ottenuto 7,2 milioni di voti (33,27%).
Come sottolineato dagli analisti, se queste percentuali fossero il risultato dello scrutinio di ottobre, l’opposizione avrebbe conquistato la presidenza al primo turno, senza bisogno di ballottaggio.
“Riconosciamo di aver avuto una cattiva elezione”, ha commentato Mauricio Macri, il primo ad affrontare i giornalisti. Il presidente uscente non ha celato la propria delusione e ha rivolto un appello alla sua coalizione a “raddoppiare gli sforzi” per vincere la sfida elettorale di ottobre.
Fernandez, dal canto suo, sostiene che gli argentini abbiano inviato un messaggio che è il primo passo per costruire “un’altra storia” e “un’Argentina migliore”.
Quattro ticket oltre l’1,5%
A superare lo sbarramento dell’1,5% dei voti alle primarie, e a potersi dunque presentare alle presidenziali, sono in tutto quattro ‘ticket’. Oltre ai due più votati, correranno per la Casa Rosada ‘Consenso federale’ di Roberto Lavagna (8,61%) e il ‘Fronte di sinistra e dei lavoratori’ di Nicolas del Cano (2,98%).
Il successo a livello nazionale dell’opposizione peronista è stato molto significativo anche nella provincia di Buenos Aires.
In quello che è il principale bacino elettorale, il candidato del ‘Fronte di tutti’ Axel Kicillof, ex ministro dell’economia e delle finanze, ha battuto ampiamente la governatrice uscente alleata di Macri, Maria Eugenia Vidal.
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