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Un italiano su tre guarda con simpatia all’autonomia del Veneto

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Lo dice l'analisi del sentiment verso il referendum effettuato online che però non viene ritenuto credibile

I localismi, le “piccole patrie”, le spinte autonomiste sono in aumento un po’ in tutta Europa: Belgio, Spagna, Italia, In modi e toni diversi molti paesi europei si trovano confrontati con regioni che in un modo o nell’altro dichiarano la loro insoddisfazione verso lo stato a cui appartengono.

L’ultimo caso italiano è quello del veneto, con il referendum online prima ed il caso dei presunti terroristi (un po’ da operetta) arrestati dai ROS.

Voices From the BlogsCollegamento esterno ha realizzato un’analisi del sentiment degli italiani su questo caso, rappresentativo di un fenomeno più generale.

I risultati destano una certa sorpresa: circa un terzo degli italiani (di più nel nord, meno nel centro e sud) guardano all’iniziativa con interesse.

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Commento: sia in Italia che considerando le regioni del Nord Italia analizzate, la percentuale di chi ritiene i risultati del referendum credibili è nettamente minoritaria. E’ tuttavia interessante notare come la percentuale di chi ritiene al contrario i risultati del referendum credibili, anche perché capaci di rispecchiare quello che si percepisce stia accadendo in questi mesi nella profondità della società veneta e del Nord più in generale, cresce considerevolmente tra tutte le regioni del Nord Italia, superando il 20% (rispetto al 13,6% dato italiano).

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Commento: anche per quanto riguarda l’arresto dei secessionisti veneti emerge una differenza tra l’Italia e le regioni del Nord Italia (Valle d’Aosta esclusa). Se per il 59,1% dei commenti in Italia l’arresto è infatti considerato giusto e doveroso, in 1 commento su 2 in Veneto, Lombardia e Piemonte l’arresto è percepito come esagerato in considerazione di quella che è (almeno) percepita come una scarsa pericolosità della minaccia.

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Commento: in Italia la percentuale di chi mostra un sentiment positivo per l’iniziativa veneta (che non significa necessariamente un sostegno esplicito al contenuto del referendum e alle sue istanze secessionistiche, quanto un atteggiamento simpatetico per l’iniziativa, perché se ne condividono alcune ragioni di fondo), si ferma al 27,9%. Tale percentuale cresce però nelle regioni del Nord Italia: di quasi 10 in Valle d’Aosta, e di 9 punti in Lombardia, che, dato interessante, mostra un sentiment positivo verso l’iniziativa veneta superiore a quello che si registra nello stesso Veneto (34,4%).

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Commento: tra chi mostra simpatetico per l’iniziativa referendaria veneta, la maggior parte dei commenti (42%) lo fa in chiave antisistema, criticando lo Stato, la burocrazia italiana, il sistema dei mass-media e la corruzione. Il 13,8% giustifica le spinte autonomiste (financo indipendentiste) in relazione a storia e cultura. Il 13,6% considera la tassazione come uno dei motivi per cui è giusto chiedere l’indipendenza. L’11,2% vuole maggiore autonomia da Roma e in caso contrario si dice favorevole all’indipendenza. Il 10,5% è invece fin da subito “pronto a tutto” per conquistarla. Il 6,2% giustifica la richiesta di indipendenza in quanto espressione di una volontà comune all’interno di una data area di un paese, mentre il 4,5% ritiene che un referendum come quello tenuto in Veneto sia stato solo l’inizio perché altre regioni seguiranno presto lo stesso esempio.

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Commento: Chi critica l’indipendentismo veneto e le altre spinte indipendentiste ritiene, in larga misura, che questi movimenti siano una ridicola boutade (26,6%) o una farsa, anche in considerazione dei brogli effettuati dai referendari in Veneto (19,6%). Il 12,5% dei commenti contiene insulti, più o meno coloriti, ai veneti. Una percentuale analoga ritiene che queste spinte servano solo a far guadagnare notorietà, in modo strumentale, ai leader che organizzano questi movimenti (12,5%). L’8,7% ritiene che chiedere l’indipendenza sia un errore e sarebbe meglio invocare una riforma federale. Il 7%, al contrario, fa riferimento agli eventi storici che hanno portato all’Unità d’Italia, mentre il 6,5% ritiene che andarsene sarebbe svantaggioso dal punto di vista economico. Infine, il 3,6% giudica incostituzionale ogni spinta indipendentista ed il 3% ritiene incoerente la linea politica della Lega Nord che appoggia l’indipendenza del Veneto e della Padania mentre al tempo stesso combatte per il ritorno alla Lira Italiana.

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Periodo considerato: Ultimi 15 giorni, dal 22 marzo al 5 aprile 2014.

Dati analizzati: 58.088 commenti su Twitter, pubblicati in Italia (e in italiano), inerenti al tema dell’indipendenza del Veneto (o relativi a spinte secessioniste presenti in altre regioni), del referendum veneto e degli arresti dei secessionisti veneti. Di questi il 65% è stato pubblicato su Twitter, il 10% su Facebook, l’8% su Forum. L’analisi è stata poi geolocalizzata su alcuni regioni del Nord Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta). In questo ultimo caso, ci si è focalizzati solo sui post pubblicati su Twitter (l’unico social media in grado di produrre informazioni affidabili relative alla geolocalizzazione degli utenti).

Tutti i commenti sono stati analizzati utilizzando la tecnologia iSA® sviluppata da Voices from the Blogs (VfB) presso l’Università degli studi di Milano (si veda l’appendice tecnica).

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