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Attentati nello Sri Lanka: anche una coppia svizzera tra le vittime

La polizia dello Sri Lanka ha arrestato finora 24 persone in relazione agli attentati di Pasqua. Dietro agli attacchi potrebbe esserci un gruppo radicale islamico locale, che ha forse potuto contare su appoggi internazionali. Anche una coppia svizzera tra le vittime.

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Il presidente srilankese Maithripala Sirisena ha dichiarato lunedì lo stato di emergenza nazionale e nello stesso tempo ha chiesto l’aiuto della comunità internazionale per dare la caccia a chi dall’estero ha aiutato il gruppo locale National Thowheeth Jamath.

Finora non è giunta nessuna rivendicazione, ma si sospetta che dietro agli attacchi di domenica, durante i quali sono stati presi di mira tre chiese cristiane e quattro alberghi, vi sia appunto questo gruppo radicale islamico.

La polizia ha proceduto all’arresto di 24 persone. Inoltre, le forze dell’ordine hanno rinvenuto 87 detonatori in una stazione di autobus nella capitale Colombo.

La corrispondenza da Colombo di Chiara Reid:

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Anche una coppia svizzera tra le vittime

Il bilancio delle vittime si è intanto aggravato. I morti sono ormai 290, tra cui almeno 32 cittadini stranieri, e i feriti circa 500.

Tra le vittime vi è anche una coppia residente a Berna, lui di 60 anni e lei di 55. Un figlio, di 18 anni, sarebbe rimasto ferito, stando a quanto riferito dal sito di 20 Minuten.

Il Dipartimento federale degli affari esteri ha confermato la notizia, precisando che anche un terzo membro della famiglia, di doppia nazionalità straniera, è morto in uno degli attentati. L’ambasciata elvetica a Colombo sta inoltre prestando assistenza a una famiglia residente nella Confederazione. I genitori, entrambi dello Sri Lanka, hanno perso la vita.


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