Forniture AstraZeneca, l’UE alza i toni
Confrontata con dei problemi di fornitura dei vaccini e nel vivo di una controversia che la contrappone a Londra, l'Unione Europea si è detta pronta a bloccare le esportazioni di AstraZeneca.
Interrogata alla fine del vertice UE terminato la sera di giovedì, la presidente della Commissione europea Ursola von der Layen, ha avvisato: il laboratorio britannico-svedese AstraZeneca ha consegnato ai Ventisette solo 30 dei 120 milioni di dosi di vaccino promesse nel primo trimestre e “dovrà recuperare il ritardo” e onorare gli accordi prima di poter esportare al di fuori del Continente.
Un proposito a cui ha fatto eco il presidente francese Emmanuel Macron. “Dobbiamo bloccare le esportazioni fino a quando i laboratori non avranno rispettato gli impegni con gli europei”, ha detto.
Queste dichiarazioni avvengono sulla scia della decisione dell’UE di controllare in modo più severo i vaccini che escono dall’Unione e di ridurre drasticamente le forniture dell’immunizzazione verso Paesi che ne producono sul loro territorio o che hanno già una gran parte della popolazione vaccinata.
Un meccanismo che ha irritato il Regno Unito, primo destinatario extra UE del vaccino. Un accordo potrebbe essere raggiunto entro sabato, ma nel frattempo c’è molto malumore dalle due parti della Manica sulla questione.
L’UE ha esportato 21 milioni di dosi verso il Regno Unito ma ne ha ottenute in cambio zero, benché un contratto firmato con AstraZeneca prevedesse la consegna di dosi provenienti dalle due fabbriche britanniche.
Secondo un calcolo dell’assicuratore Euler Hermes, il ritardo accumulato dall’UE nella campagna vaccinale, ormai di sette settimane, potrebbe costare all’economia 123 miliardi di euro nel 2021.
tvsvizzera.it/Zz/afp con RSI (TG del 26.03.2021)
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