Impazienza diffusa ma fiducia nel governo
L'operato del Governo elvetico recupera consensi in Svizzera, ma sullo sfondo di una considerevole stanchezza, nella popolazione, per le restrizioni legate alla pandemia.
È quanto emerge dal nuovo sondaggio lanciato dalla SSR sulla percezione della crisi sanitaria. Anche questo rilevamento ha beneficiato di un numero davvero considerevole di partecipanti: vi hanno infatti contribuito, attraverso le loro opinioni, quasi 50’000 persone di tutte le regioni linguistiche del Paese.
Giudizi critici, sulla scia di quanto già emerso dal precedente sondaggio effettuato in gennaio, continuano a prevalere in merito alla situazione dell’economia e al morale complessivo della popolazione. Sul piano personale, inoltre, ben il 64% degli interpellati sottolinea le perdite di libertà conseguenti alla crisi. A imporsi è poi sempre l’idea di una situazione straordinaria di lunga durata.
Intanto però la maggioranza dei partecipanti preme nettamente a favore di una rimozione a breve termine delle restrizioni legate alla pandemia. Per quanto poi concerne segnatamente la ristorazione, è nell’insieme il 53% ad auspicare una riapertura, da subito o al più tardi alla fine del mese, delle aree esterne e interne dei locali.
C’è una voglia diffusa di normalità, ma anche una consapevolezza del carattere impopolare che possono assumere le decisioni dell’Esecutivo nella gestione della crisi
Voglia di libertà ma fiducia nell’operato del governo
C’è però un altro aspetto che va focalizzato: nonostante questo clima di crescente insofferenza, solo il 39% giudica troppo esitante, per tempistica e per portata, la strategia degli allentamenti adottata dal Consiglio federale. Il 35% la reputa invece adeguata. Dati, questi, che certamente stridono rispetto a quelli che mostrano l’impazienza della popolazione. Ma la contraddizione è qui solo apparente: gli esiti del sondaggio, infatti, riflettono una voglia diffusa di normalità, ma anche una consapevolezza del carattere impopolare che possono assumere le decisioni dell’Esecutivo nella gestione della crisi.
E intanto l’indice della fiducia nel Governo ha ripreso slancio: risulta infatti complessivamente salito dal 32% al 49%. Un aumento significativo, dopo le forti erosioni evidenziate dai sondaggi fra ottobre e gennaio, dopo l’impatto della seconda ondata. Va inoltre rilevato che solo il 22% degli interpellati giudica attualmente eccessiva la concentrazione di poteri assunta dall’Esecutivo a seguito della pandemia.
Procede la campagna nazionale di vaccinazione
I risultati di quest’ultimo sondaggio mostrano un lieve aumento, dal 41% al 44%, del numero delle persone disposte a farsi vaccinare contro il coronavirus. Nella Svizzera italiana, invece, tale propensione risulta decisamente più elevata rispetto al dato nazionale.
Sui ritmi della campagna di vaccinazione, avanzano però nettamente i pareri critici. È salita infatti al 44%, e con una progressione di ben 15 punti percentuali rispetto al dato inquadrato lo scorso gennaio, la quota di coloro che reputano la tempistica troppo lenta. Un giudizio che si fa ancora più severo nella Svizzera italiana, dove questa opinione è condivisa dal 54% degli interpellati.
Tamponi di massa, sostegno della popolazione
Beneficia infine di una larga approvazione il cambio di strategia disposto dal Governo con l’assunzione dei costi dei tamponi e la fornitura gratuita di test autodiagnostici. Queste misure, infatti, risultano sostenute complessivamente dal 72% dei partecipanti al sondaggio. Tale quota si estende poi nella Svizzera italiana fino all’81%. Tornando al dato nazionale, va rilevato che quasi un terzo degli interpellati manifesta l’intenzione di fare i test autodiagnostici, una volta disponibili, almeno una volta alla settimana.
Il sondaggio, accessibile online dal 9 al 15 marzo sui portali d’informazione della SSR, presenta un margine d’errore statistico, per eccesso o per difetto, di 1,1 punti percentuali.
tvsvizzera.it/fra con RSI
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