In Venezuela il governo, messo a dura prova dalla profonda crisi economica provocata dal crollo del prezzo del petrolio, si trova a dover affrontare l’offensiva dell’opposizione che ha lanciato la raccolta di firme per il referendum con cui mandare a casa il presidente Nicolas Maduro.
Intanto i venezuelani devono subire le nuove draconiane misure prese a causa della scarsità di energia. Una situazione che appare come inverosimile per uno dei maggiori produttori sudamericani di petrolio.
Ma la siccità che ha colpito i bacini idroelettrici ha obbligato le autorità a tagliare di 4 ore al giorno la fornitura di energia elettrica e gli uffici pubblici sono aperti solo il lunedì e il martedì mentre le scuole restano chiuse il venerdì. E soprattutto mancano i generi alimentari mentre l’inflazione galoppante penalizza i miseri salari, rinfocolando le proteste e le rivolte locali nel paese.
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