L'Austria vieta il glifosato
Il Parlamento austriaco ha approvato martedì un divieto totale dell'utilizzo di glifosato sul territorio nazionale. È il primo paese dell'UE a vietare completamente il controverso erbicida seguendo "un principio di precauzione".
Le discussioni attorno a questo divieto si erano fatte accese in Austria nelle ultime settimane. I suoi oppositori sottolineavano come non fosse conforme alla legislazione europea poiché nel 2017 l'esecutivo europeo ne aveva autorizzato l'uso nell'Unione per altri 5 anni, ovvero fino al 15 dicembre 2022.
A creare le condizioni ideali affinché il divieto potesse diventare realtà è stata anche la crisi politica che ha investito recentemente il paese e che ha portato alla fine della coalizione tra i popolari e l'estrema destra della Fpö. I sostenitori dello stop al glifosato (la stessa Fpö, i social-democratici, gli ecologisti di Jetzt e i liberali Neos) sono quindi riusciti a spuntarla.
Classificato come "probabilmente cancerogeno" dal 2015 dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il glifosato è utilizzato nei prodotti di diverse marche dopo che il brevetto detenuto dalla Monsanto è scaduto nel 2000.
Il più celebre resta il Roundup, fabbricato da Monsanto, che attualmente appartiene al gigante della chimica tedesco Bayer.
Monsanto è stata condannata due volte negli Stati Uniti nell'agosto del 2018 e nel marzo del 2019 che hanno ritenuto che il Roundup avesse provocato tumori ad alcune persone e la ditta non avrebbe dato i necessari avvertimenti. In diversi paesi europei, l'utilizzo del glifosato è oggetto di restrizioni locali o parziali.
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