Francia, collera delle guardie carcerarie dopo un’aggressione
Prigioni "bloccate" o ritardi nell'entrata in servizio. Le guardie carcerarie francesi hanno protestato a gran voce mercoledì, all'indomani del ferimento di due colleghi nel penitenziario di Condé-sur-Sarthe.
Mercoledì mattina erano 18 le prigioni bloccate secondo la direzione dell’amministrazione penitenziaria (Dap). A far scattare la protesta è stata la vicenda avvenuta il giorno prima nel carcere di Condé-sur-Sarthe, in Normandia.

Qui un detenuto, Michael Chiolo, e la sua compagna hanno aggredito due guardie con un coltello di ceramica e si sono barricati per quasi 10 ore nei locali dedicati alle visite, dicendo di avere delle cinture esplosive, cosa che si è rivelata falsa. Durante l’accoltellamento i due avrebbero inneggiato ad Allah.
Durante l’irruzione delle forze speciali, la donna, che si era scagliata su un agente, è stata uccisa.
Chiolo sta scontando una pera di 30 anni di carcere per aver sequestrato, torturato e ucciso nel 2012 insieme a dei complici un ottantenne superstite dei campi nazisti con l’obiettivo di rapinarlo.
Condizioni di lavoro inadeguate
“L’attacco terroristico vissuto dai nostri colleghi era purtroppo prevedibile”, ha dichiarato il sindacato delle guardie carcerarie UFAP-Unsa justice, che ha lanciato l’appello a scioperare.
Il sindacato punta il dito contro le condizioni di lavoro inadeguate di chi svolge questa professione e chiede alla ministra della giustizia, Nicole Belloubet, di rispettare le misure previste in un accordo firmato in gennaio dopo una grande mobilitazione delle guardie carcerarie.
Dal canto sue Belloubet ha ordinato un’inchiesta per capire com’è possibile che un coltello, anche se di ceramica e invisibile al metal detector, sia stato introdotto in uno dei penitenziari più sicuri del paese.
“Ho chiesto un’inchiesta proprio per capire dove sono le falle nel nostro sistema e adottare di conseguenza le necessarie misure”, ha dichiarato.

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