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Nulla di fatto per la risoluzione dell’ONU sul cessate il fuoco a Gaza

L'ambasciatrice elvetica all'ONU a New York Pascale Baeriswyl
L'ambasciatrice elvetica all'ONU a New York Pascale Baeriswyl. KEYSTONE

La Confederazione, che ha votato a favore della risoluzione proposta dagli USA (liberazione degli ostaggi israeliani in mano a Hamas in cambio di una tregua), critica il veto di Cina e Russia.

La Svizzera ha votato a favore della risoluzione degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza. Cina e Russia hanno imposto però il loro veto, gesto che l’ambasciatrice elvetica all’ONU a New York Pascale Baeriswyl deplora.

Alla luce della situazione umanitaria “intollerabile” della popolazione, che rischia una carestia imminente, sarebbe stato necessario “un risultato tangibile” in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha dichiarato dopo il voto: “È ora che una richiesta di cessate il fuoco umanitario immediato ottenga il consenso”, ha aggiunto.

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Gli USA chiedevano la cessazione delle violenze in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. La Confederazione ha cercato fino all’ultimo di avvicinare il contenuto della bozza di risoluzione a un cessate il fuoco immediato e incondizionato, che la maggioranza dei membri del Consiglio aveva ripetutamente richiesto, ha aggiunto l’ambasciatrice.

Come l’ONU, la Svizzera teme un’offensiva di terra israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che “aggraverebbe ulteriormente” una “situazione già catastrofica per la popolazione civile”.

Un simile attacco sarebbe “inaccettabile” e non dovrebbe essere sostenuta dal Consiglio, ha insistito Baeriswyl, che ha nuovamente invitato tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario. Il “fallimento” della risoluzione non deve essere preso come un “segnale” per “continuare le ostilità”, ha concluso.

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