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Onu e G7 chiedono lo stop delle operazioni militari in Libia

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Questo contenuto è stato pubblicato il 06 aprile 2019 - 12:12
tvsvizzera/afp/spal con RSI (TG del 6.4.2019)

La comunità internazionale ha moltiplicato gli appelli a Khalifa Haftar affinché le sue truppe pongano fine all’offensiva verso Tripoli.

Riuniti venerdì in Francia i ministri dei sette paesi più industrializzati (G7) hanno esortato tutti gli attori a bloccare “immediatamente” tutti i movimenti verso la capitale libica che “ostacolano le prospettive del processo politico condotto dalle Nazioni Unite” e hanno sottolineato che “non esiste una soluzione militare al conflitto”.

In serata anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu, convocato d’urgenza, ha chiesto all’Esercito nazionale libico del maresciallo Haftar di cessare le operazioni militari. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che tra giovedì e venerdì ha incontrato i due principali contendenti, il presidente Fayez al Sarraj e il maresciallo Haftar, ha affermato di aver lasciato il paese “con una profonda inquietudine”. 

Sull’esito dell’offensiva lanciata giovedì da Bengasi le fonti restano però discordanti. Le forze di protezione di Tripoli, una coalizione di milizie fedeli ad al Sarraj, avrebbero respinto l’esercito di Haftar a una ventina di chilometri a ovest della capitale, facendo decine di prigionieri, e riconquistato l’aeroporto internazionale (chiuso nel 2014) che si trova a 37 chilometri a sud. Ma conferme affidabili sul terreno al momento non ce ne sono.

Scontri vengono segnalati più a sud e un nuovo fronte si sarebbe aperto nella regione di Al-Azizia, a una cinquantina di chilometri da Tripoli in direzione sudovest. L’inasprimento del conflitto cade a pochi giorni dall’apertura della conferenza nazionale, sotto l’egida dell’Onu, prevista a Ghadames, nella quale dovrebbe essere concordato un percorso per giungere ad elezioni.

Dopo la caduta nel 2011 del regime di Gheddafi il paese nordafricano è piombato nel caos con milizie rivali in costante lotta tra di loro: in particolare in Tripolitania il governo di unità nazionale riconosciuto dalla comunità internazionale e ad est, in Cirenaica l’Esercito nazionale libico di Haftar. Ma a livello locale continuano a spadroneggiare potentati tribali cui i contendenti sono costretti a confrontarsi.  

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