Facebook ha sottolineato che il divieto interessa solo i privati mentre i rivenditori autorizzati, che dovranno al momento della vendita compiere i controlli sugli acquirenti, i famosi ‘background checks’, potranno continuare a reclamizzare i propri prodotti sul social network che ha piu’ di 1 miliardo e mezzo di utenti.
Anche se non direttamente coinvolte nelle operazioni, le reti sociali servono da mercato on-line per negoziare la compravendita di armi da fuoco tanto che in America il 40% delle pistole viene acquistato presso rivenditori non autorizzati. E quasi tutti, stando ai dati ufficiali, si incontrano proprio su Facebook.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Svizzera e le armi all’Arabia Saudita
Questo contenuto è stato pubblicato al
Torna a far discutere l’esportazione di armi svizzere. Ufficialmente la Svizzera non esporta più armi in Arabia Saudita dal 2009, ma i contratti conclusi prima di questa data continuano ad essere rispettati e nel 2015 è stata venduta anche altra merce militare per un totale di oltre 500 milioni di franchi (oltre 460 milioni di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Barack Obama è intervenuto dalla East Room alla Casa Bianca per parlare delle nuove misure per controllare i precedenti di chi compra armi da fuoco, nonostante l’opposizione del Congresso a maggioranza repubblicana nei confronti di una nuova legge sulle armi. Tra le varie misure previste, i venditori saranno costretti a fare controlli sui potenziali clienti…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.