Cuba celebra i 60 anni della Revolucion
Nella notte di Capodanno di 60 anni fa il dittatore Fulgencio Batista, il cui esercito era appena stato sbaragliato a Santa Clara dai ribelli comandati da Ernesto Che Guevara, fuggiva in fretta e furia da Cuba.
L’anniversario dell’evento che ha sancito la vittoria della Revolucion dei “barbudos” è stato celebrato dal segretario del Partito comunista cubano Raul Castro al Cimitero di Santiago de Cuba, dove sono tumulati gli eroi nazionali José Marti e Fidel Castro.
L’ex presidente, che ha lasciato le redini del paese in aprile a Miguel Diaz-Canel, ha denunciato “l’accerchiamento dell’Impero (statunitense) nei confronti delle sinistre latinoamericane” e in particolare la politica ostile dell’amministrazione Trump, che ha affossato l’accordo commerciale firmato da Barack Obama. “Non abbiamo ormai più paura”, ha affermato il segretario del PCC, “non ci intimidiscono il linguaggio della forza e le minacce” dal momento che l’isola caraibica si sta attrezzando “per gli scenari peggiori”.
Ma Cuba, ha continuato, vuole mantenere aperta la via del dialogo, nel rispetto delle reciproche diversità. Raul Castro ha anche ribadito la “continuità” del socialismo nel paese, nel quale comunque a fine febbraio sarà sottoposta a referendum la nuova costituzione che riconosce proprietà privata e mercato.
Sbaglia, ha aggiunto il segretario comunista, chi pensa che il sistema socialista “sia invecchiato, perché “il processo rivoluzionario non è circoscritto alla vita biologica di chi lo ha avviato”.
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