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Il buon vino passa da 400 oche

Unisci biodinamica, tecniche agricole del passato e rispetto per l'ambiente e il tuo "Grechetto" potrebbe ottenere la medaglia d'oro a Vinitaly. È la storia dei Di Filippo in Umbria che hanno sostituito l'uso dei trattori con i cavalli e quello dei diserbanti con 400 oche.

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Un viticoltore col vizio della filosofia, una sorella che gli fa da socio, un addestratore di cavalli esperto nell’arte antica dell’agganciare i traini, un agronomo che cammina seguito da uno stuolo di oche e due contadine di ventitré anni con gli abiti di chi lavora sodo e le unghie perfette sotto i guanti: è questa la squadra dei Di Filippo, la cantina umbraCollegamento esterno che sta attirando gli sguardi di produttori e consumatori di buon vino e buon cibo di tutta Europa, che però è anche sensibile all’ambiente e alla salute.

Dall’agricoltura tradizionale a quella biologica

Tutto è incominciato negli Anni Settanta, con un podere coltivato a vite in cui andò a parare una coppia di emigrati campani, i genitori di Roberto, l’attuale titolare. Poi, quando le redini dell’azienda erano già passate a lui, nel 1994, si è abbandonata la cosiddetta agricoltura tradizionale, per passare al biologico. Un viaggio di sola andata, che ha attraversato la frontiera del biodinamico nel 2014. Si dice agroforestry e si traduce in quattrocento oche che pascolano tra i vigneti, sette cavalli salvati dal macello che trainano attrezzi speciali (progettati e costruiti in loco), un programma di cooperazione con l’Università di Perugia, un primato e qualche riconoscimento di alto livello.

Con 35 ettari totali (25 dei quali sono coltivati per l’80% a trazione animale) e 260 mila bottiglie annue, questa è una delle esperienze più complesse e grandi del settore, in grado di crescere a livello economico senza ricorrere ad aiuti pubblici e producendo carni (d’oca) e vini straordinariamente sani. Il VinitalyCollegamento esterno, tra le maggiori convention enologiche al mondo, quest’anno ha premiato il progetto dei Di Filippo con la Medaglia D’Oro per l’Umbria, una regione particolarmente attiva nella produzione di qualità. 

Al di là dei risultati e i dati crudi, ci tengono comunque a precisare i diretti interessati, il vero successo è la soddisfazione di vedere realizzata un’idea nata da motivazioni quali la necessità di rispettare l’ambiente ed abbracciare uno stile di vita più solidale.

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