Accordo sui migranti tra Italia e Albania, in ritardo la costruzione dei centri di accoglienza
I centri non saranno pronti prima di agosto.
KEYSTONE
La costruzione dei centri per l'accoglienza di migranti voluti dall'Italia in Albania è in ritardo e questi non saranno pronti prima di agosto.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mrj con RSI
C’è già un ritardo di almeno due mesi per l’entrata in funzione dei centri in costruzione in Albania, e si apre un nuovo caso sui canali legali per entrare in Italia, che questi strutture le ha volute. Anche questi canali, denuncia il Governo italiano, vengono gestiti da reti criminali, come avviene per le vie di passaggio illegali.
La capienza iniziale delle strutture di accoglienza sarà inizialmente di 1’000 persone al mese, per poi aumentare fino a 3’000. La gestione dei centri costerà 670 milioni di euro in 5 anni, ossia il 7,5% della spesa totale italiana per l’accoglienza.
L’obiettivo della premier Giorgia Meloni è tenere fede alla promessa di bloccare gli arrivi in Italia. Dopo un 2023 fallimentare, con molti sbarchi e difficoltà nel sistema di accoglienza da inizio anno, i numeri sono cambiati: sono arrivati poco più di 21’500 migranti, quasi la metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri, in sostanza, in linea con il 2022.
Gestione irregolare delle entrate legali
Nelle ultime ore si è aperto un nuovo caso, relativo agli ingressi regolari di migranti. Un sistema denominato “decreto flussi” e che permette l’arrivo di migranti per motivi di lavoro. Tra il 2023 e il 2025 è permessa l’entrata in Italia a 450’000 lavoratori e lavoratrici di origine straniera. Un sistema che però ha gravi lacune: in Campania, per esempio, a fronte di 157’000 domande di visto per l’ingresso, meno del 3% ha davvero firmato un contratto di lavoro. Una truffa che il Governo ha segnalato alla Procura antimafia.
Un cortocircuito, secondo i critici. È lo stesso Governo ad aver approvato il decreto flussi, confermando che anche soggetti privati vengano coinvolti nella valutazione delle domande, e non solo gli ispettorati statali, e che siano stati posticipati i controlli delle questure a dopo che il lavoratore straniero è già entrato in Italia.
Contenuto esterno
Una denuncia che, secondo Agnese Tognon, dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, “appare innanzitutto strumentale in quanto fatta a pochi giorni dalle elezioni europee. Emerge come il Governo denunci sé stesso per la sua incapacità e, sopratutto, mancata volontà di gestire la questione migratoria nel rispetto delle reali esigenze dinamiche del mercato del lavoro
La premier Meloni, però, tira dritto. Scansa le critiche e cerca chi, sui migranti, è pronto a darle una mano, come il suo omologo albanese Edi Rama, con il quale ha sottoscritto il protocollo tra i due Paesi “per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria” il 6 novembre scorso a Roma.
Nel 2024 in Svizzera meno infortuni sul lavoro, ma di più nel tempo libero
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo scorso anno in Svizzera il numero degli infortuni è lievemente salito rispetto all'anno precedente, a 908'313 (+0,7%). Mentre gli incidenti e le malattie professionali sono nuovamente diminuiti, gli infortuni nel tempo libero sono cresciuti.
Libera circolazione, immigrazione di lavoro verso la Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
I cittadini dell'UE arrivano in Svizzera soprattutto per lavorare. A causa del rallentamento demografico, il mercato del lavoro deve rimanere aperto, sostiene la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) nel suo rapporto annuale sulla libera circolazione delle persone.
Troppe opposizioni e ricorsi in Svizzera frenano l’edilizia
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se in Svizzera non vengono costruite nuove abitazioni oppure la loro edificazione viene ritardata, ciò è da attribuire in primo luogo al numero di opposizioni e ricorsi contro i progetti. A farne le spese spesso sono coloro alla ricerca di un alloggio.
La popolazione svizzera preferisce il contante alle azioni
Questo contenuto è stato pubblicato al
Meglio le banconote sotto il materasso che gli investimenti in borsa: quando si tratta dei propri soldi, gli svizzeri sono avversi al rischio. A evidenziarlo è un sondaggio confezionato dal servizio di confronto online Moneyland.
I risparmi alla RTS porteranno a una ventina di licenziamenti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Costretta a risparmiare 16,5 milioni di franchi, la Radiotelevisione della Svizzera romanda RTS ha annunciato martedì l'intenzione di sopprimere fra 60 e 70 posti a tempo pieno entro il 2026. Il taglio dovrebbe tradursi in una ventina di licenziamenti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lunedì sera l'assemblea comunale di Lostallo (canton Grigioni) in Val Mesolcina ha approvato un credito di 65'000 franchi per la progettazione di un vallo di protezione nella frazione di Sorte, fortemente danneggiata dall'alluvione di un anno fa.
F-35, la Commissione della gestione del Nazionale vuole indagare
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Parlamento si occuperà da vicino della questione relativa ai prezzi d'acquisto dei jet da combattimento statunitensi F-35.
I prezzi dell’elettricità scenderanno nel 2026, secondo un sondaggio
Questo contenuto è stato pubblicato al
I prezzi dell'energia elettrica per il 2026 dovrebbero diminuire rispetto all'anno in corso. Lo rileva un sondaggio dell'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES). La ragione è da ricercarsi nel calo delle tariffe sul mercato dell'energia elettrica.
Relatrice speciale dell’ONU si presenta a Berna nonostante il niet dell’Università
Questo contenuto è stato pubblicato al
La relatrice speciale dell'ONU Francesca Albanese si è presentata questa sera a Berna per una tavola rotonda sulla Palestina. Questo nonostante la locale università non abbia voluto ospitare un evento di Amnesty International.
Coalizione si mobilita a Berna contro la discriminazione salariale
Questo contenuto è stato pubblicato al
A cinque anni dall'inasprimento della legge federale sulla parità dei sessi (LPar), i sindacati stilano un bilancio negativo.
Migranti, l’intesa con l’Albania alla prova dei numeri
Questo contenuto è stato pubblicato al
La gestione esterna dei flussi migratori non sembra suscitare preclusioni di principio ma pone interrogativi sul suo impatto reale. L'analisi dell'esperto svizzero Etienne Piguet e i rilievi dell'agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR).
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dalla primavera 2024, i migranti messi in salvo dalle navi italiane nel Mediterraneo saranno trasferiti in Albania.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.