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La Svizzera pronta a fornire aiuti per l’Emilia-Romagna

persone al lavoro per sgomberare strada dal fango
Volontari e volontarie al lavoro per sgomberare le strade dal fango a Sant'Agata sul Santerno, in provincia di Ravenna. Keystone / Fabrizio Zani

Mentre in Emilia-Romagna si sta lavorando alacremente per cercare di riportare la situazione alla normalità, Berna si è detta disposta a fornire il suo contributo per aiutare le autorità italiane.

Durante il fine settimana, il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis ha avuto contatti con il suo omologo italiano Antonio Tajani in merito alle alluvioni che hanno sconvolto l’Emilia-Romagna. Il consigliere federale “ha offerto il sostegno della Svizzera e la nostra ambasciata a Roma è in contatto con le autorità italiane”, ha indicato martedì il Dipartimento federale degli affari esteri.

Il Governo elvetico segue da vicino l’evoluzione della situazione nella Regione. Formalmente spetta all’Italia chiedere qualsiasi forma di assistenza alla Confederazione.

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Nel recente passato, vi sono diversi esempi di sostegno reciproco tra i due Paesi. Nell’aprile 2020, in pieno picco pandemico, Ignazio Cassis ha proposto all’allora ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio di inviare nella Penisola materiale sanitario (cosa poi avvenuta) e di accogliere negli ospedali svizzeri pazienti italiani.

Nel 2017, dopo la valanga che si è abbattuta sull’albergo Rigopiano a Farindola, in Abruzzo, decine di volontari e volontarie, partiti principalmente dal Ticino, si sono mobilitati per aiutare la regione. Lo stesso è successo nel corso degli anni dopo i diversi terremoti che hanno colpito l’Italia. In alcuni sono intervenuti anche gli specialisti e le specialiste della Catena svizzera di salvataggio.

In Emilia-Romagna, intanto, la protezione civile e i volontari sono all’opera per cercare di ripristinare la situazione. Il livello dei fiumi sta calando molto lentamente e per domani – mercoledì – sono attese nuove piogge. Le persone tuttora sfollate sono circa 23’000.

Il Governo ha da parte sua approvato un decreto che permette di stanziare due miliardi di euro per venire in aiuto alle zone sinistrate.

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