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Quattordici vittime e ingenti danni in Emilia-Romagna

Il numero dei sfollati supera ormai i 36'000. Keystone / Emanuele Valeri

Gli sfollati sono decine di migliaia, 14 le vittime accertate. Intanto, oltre ai soccorsi e alla messa in sicurezza delle zone ricoperte dal fango e dall'acqua, procede la conta dei danni, stimati in svariati miliardi di euro.

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 maggio 2023 - 20:20
tvsvizzera.it/MaMi con agenzie

Il presidente della Confederazione Alain Berset ha espresso il suo sconcerto e la sua solidarietà per le vittime delle alluvioni che hanno colpito il nord Italia e in particolare l'Emilia-Romagna.

"Persone sono morte, migliaia hanno perso tutto. Le immagini delle devastanti alluvioni in Emilia-Romagna ci sconvolgono e ci sconcertano!", scrive il consigliere federale su TwitterLink esterno. "Il nostro pensiero va ai nostri vicini ed esprimiamo la nostra solidarietà alle persone colpite e alle loro famiglie".

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Il numero di sfollati

Intanto, il numero di persone che hanno dovuto lasciare la propria casa sale a più di 36.600. La maggior parte, 27'775, nel ravennate, poi 4'830 in provincia di Forlì-Cesena e 4'012 nel bolognese. Sono 4'963 (di cui 3'652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) le persone accolte in albergo e nelle strutture allestite dai comuni: scuole, palazzetti e palestre.

Keystone / Fabrizio Zani

I danni all'agricoltura

È inoltre andata perduta la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell'Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale. Anche il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l'acqua rimasta nei frutteti ha soffocato le radici degli alberi fino a farle marcire, con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni.

È quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, sui danni provocati dall'alluvione che ha devastato oltre 5'000 aziende agricole e allevamenti in Romagna, una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all'anno.

A questo si aggiungono i danni alle strutture, rileva Coldiretti, come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti.

Una decimazione dei raccolti, che, avverte Coldiretti, "rischia di pesare fortemente sui bilanci delle aziende ma anche sull'approvvigionamento nazionale di grano in un momento di grandi tensioni internazionali". 

Consistente anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevanti dal punto di vista economico sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica ed ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango. Sott'acqua anche ulivi e vigne che sono stati anche travolti dalle frane nelle aree collinari dove diffusa è l'attività di allevamento in forte crisi per le difficoltà a garantire acqua e cibo agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario.


 

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