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Ufficio della sanità pubblica criticato per imbarazzanti malintesi

L'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufps) è diventato bersaglio di numerose critiche dopo un nuovo errore nella comunicazione dei dati relativi alla pandemia di coronavirus.

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L’ultimo in ordine di tempo è stato il malinteso tra l’Ufsp e le autorità cantonali bernesi. In un incontro tenuto venerdì con la stampa Stefan Kuster, responsabile per le malattie trasmissibili presso l’Ufsp, aveva confermato il decesso per coronavirus di un paziente tra i 20 e i 30 anni domiciliato nel canton Berna. Ma la notizia è stata smentita in serata dal Dipartimento bernese della sanità, il quale ha affermato che si tratta di un errore.

In una nota, le autorità cantonali parlano di informazione sbagliata dovuta a una confusione nel rapporto clinico di una persona in isolamento e che non presenta sintomi gravi della malattia. Il Cantone, aggiungono, non ha inviato alcuna notifica di decesso all’Ufsp che ha corretto sabato la statistica del numero di casi.

Non è la prima volta

Non è la prima volta che l’Ufsp commette un errore nella presentazione dei dati. Ad inizio agosto l’ufficio federale ha pubblicato una tabella in base alla quale il rischio di infezione era maggiore nei locali notturni e nei ristoranti. Pochi giorni dopo le informazioni sono state corrette e l’Ufficio ha dichiarato che la maggior parte dei contagi avviene all’interno dei nuclei famigliari. Il ministro della salute Alain Berset si era ufficialmente scusato

A fine aprile, invece aveva creato imbarazzato l’annuncio del decesso di una bambina di 9 anni… in realtà si trattava di un’anziana di 109 anni. Anche qui si trattava di un errore di trascrizione nei formulari.

Altre polemiche sono sorte ancora prima, a causa dei ritardi nella notifica dei dati dei contagi e la difficile comunicazione tra cantoni e confederazione.  

“Incredibile, imbarazzante e irresponsabile in una crisi. L’Ufsp è l’ufficio più incompetente della terra”, ha scritto su twitter il gran consigliere di Basilea citta, Joel Thuring. E non è l’unico. Molti altri criticano il modo di operare dell’Ufps e chiedono che gli errori abbiano conseguenze più concrete di semplici scuse.

Nel prossimo video le considerazioni di Christian Gartmann, consulente in comunicazione, il quale conosce bene le situazioni straordinarie e di crisi.

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